mercoledì 22 dicembre 2010
Buon NATALE e Felice ANNO NUOVO
martedì 21 dicembre 2010
750: la "Regina" dimenticata..
giovedì 16 dicembre 2010
Motore 4 cilindri in quadrato ovvero: una discussione da motoclub..
Ieri sera si è tenuta una delle più belle cene di sempre al nostro motoclub "OLD BOYS RUFFIO". Come spesso avviene durante questi appuntamenti invernali si è iniziato a parlare di tecnica. La querelle della serata è stata posta dai mitici "Gorini Brothers" che si trovavano in disaccordo sulle caratteristiche tecniche di uno dei propulsori più incredibili che abbiamo mai solcato le piste del Motomondiale ossia: il quattro cilindri in quadrato che ha equipaggiato la Suzuki RG 500 Gamma. Le moto dotate di questo magnifico motore hanno vinto ben quattro campionati mondiali: 1976 e 1976 con in sella il grandissimo Barry Sheene, 1981 con Marco "Lucky" Lucchinelli e 1982 con Franco Uncini. Questo tipo di propulsore ha visto calare vertiginosamente la sua competitività a partire dal 1983 quando il 3 cilindri Honda e il potentissimo V4 Yamaha lo hanno di fatto relegato nelle posizioni di rincalzo. La Casa di Hamamatsu, per ritornare ai vertici delle classifiche, ha dovuto cambiare filosofia costruttiva e a passare ad un più moderno V4 adeguandosi a quello che dalla seconda metà degli anni ottanta sino al 2002 (anno in cui sono definitivamente scomparse le moto 500 a 2 tempi dal circus iridato dei GP), è stato lo schema unico a cui tutti si ispirati. Alcune eccezioni a questa "regola non scritta" si sono in realtà viste nel corso delle stagioni: il coraggioso tentativo della KR MODENAS di schierare ancora un 3 cilindri oltre all'esperimento dell'Aprilia a 2 cilindri. L'unica Casa che è riuscita a metter in pista moto abbastanza competitive anche se non equipaggiate con un V4 fu, manco a dirlo, la Honda che fece gareggiare oltre alla blasonata e plurititolata NSR 4 cilindri a V anche una bicilindrica. Va comunque precisato che dal 1984 sino al 2001 a fregiarsi dell'iride sono state solo moto con propulsori a quattro cilindri a V.
3) Il motore a U è un motore a combustione interna, formato dall'unione a tandem di due motori in liena, viene definito motore in quadrato nel caso sia dato dall'unione in tandem di due motori bicilindrici in linea, ogni motore ha il proprio albero motore, uniti tramite ingranaggi o altro, mentre la variante a cilindri paralleli e del motore a cilindri convergenti è data da un motore a V con i cilindri paralleli con angolo pari a 0° nel primo caso, mentre nel secondo casi l'angolo sarà negativo. Questa configurazione a U è poco comune in quanto risulta più pesante di un equivalente motore a V, anche se il vantaggio principale dato dall'adozione della configurazione a U è dato dalla possibilità di utilizzare, nella sua costruzione le stesse parti dei motori in linea da cui deriva. Nella configurazione a cilindri paralleli questo motore riesce ad essere più compatto e leggero, ma richiede l'uso di una nuova biella a "Y" che risulta più difficile da progettare, inoltre in molti casi i cilindri vengono uniti tra loro in modo che formino un unico pezzo, il che permette di ridurre ulteriormente il costo e il peso. Un motore a U fu il 16 cilindri montato sulla Bugatti tipo 45. La Bugatti ne costruì solo due esemplari prima di cedere il progetto, in licenza, alla Duesemberg, negli Stati Uniti, che ne costruì altri 40 esemplari e in Francia alla Breguet. In entrambi i casi i motori erano pensati quali motori per l'aviazione. La Matra, intorno al 1974, realizzò un prototipo della Bagheera che montava un motore a U da 8 cilindri di 2,6 litri, realizzato unendo due motori a quattro cilindri della Simca 1000 Rally 2. Il collegamento dei due motori era ottenuto con l'utilizzo di una catena. A causa della crisi petrolifera di quegli anni la macchina non venne mai posta in produzione. In campo motociclistico, si ricordano il 4 cilindri in quadrato dell'inglese Ariel Square Four, costruito dal1931 al 1959, e i 2 tempi Suzuki (le RZ250, RG500 e RG500 Gamma da competizione e la RG 500 Gamma stradale) e Kawasaki.
Info by Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_a_U
martedì 14 dicembre 2010
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lunedì 13 dicembre 2010
Follia e Passione..
lunedì 29 novembre 2010
Ciao Pascal..
lunedì 22 novembre 2010
RUOTANDO RUOTANDO SHOW
martedì 19 ottobre 2010
"Sliderman", la saga continua..
Dopo Randy Mamola su Cagiva 500 da GP e Casey Stoner con la Ducati Desmosedici, ecco proposta una nuova interpretazione del mitico supereroe SLIDERMAN che vede la parte assegnata ad un funambolico Jeremy McCoy in sella alla Yamaha YZR 500 da GP. Non c'è che dire: cambiano gli attori che lo interpretano e cambiano le moto che essi "domano" ma SLIDERMAN è sempre il personaggio più amato da tutti i motociclisti!
lunedì 18 ottobre 2010
"Sliderman" episodio 2
La saga di "SLIDERMAN" va avanti.. Dopo il primo episodio, interpretato da Randy Mamola in sella alla Cagiva nel 1989 (vedi link allegato) ora è il giovane "attore" australiano Casey Stoner a darci la sua versione di questo mitico SUPEREROE e recitare questa parte gli viene naturale come bere un bicchiere d'acqua! Che siano le moto di colore rosso a ispirare questi attori e a farli entrare magnificamente nel personaggio?
sabato 16 ottobre 2010
God save the Queen..
martedì 12 ottobre 2010
Tessere Cesena Bikers 2011
lunedì 11 ottobre 2010
La distribuzione DESMODROMICA
Ma perché accanirsi e volere così fortemente un sistema tanto complicato costruttivamente, in termini di manutenzione e certamente non economico? Cosa lo rendeva meccanicamente superiore ai sistemi di gestione della corsa delle valvole tradizionali?
In tutti motori a 4 tempi l’apertura delle valvole è garantita da una camma che può agire direttamente sullo stelo della valvola o su un rinvio (distribuzione ad aste e bilanceri), mentre la chiusura viene normalmente affidata a molle cilindriche montate coassialmente alle valvole stesse. Tale tipo di gestione della corsa di ritorno delle valvole presenta l’indiscusso vantaggio rappresentato dalla semplicità costruttiva, ma in motori particolarmente performanti anche una serie di limiti intrinseci. La cosa più evidente è che le molle sottraggono una certa quantità di potenza al motore stesso in quanto questo deve vincere la rigidità delle molle, per mezzo delle camme, per far si che le valvole si aprano e questo è tanto più vero quanto più è performante il motore. La potenza del motore è legata anche al regime che questo può raggiungere e quindi più è elevato il regime al quale si vuole tendere, più rigide dovranno essere le molle delle valvole affinché possano garantire un ritorno sufficientemente rapido, maggiore sarà la potenza richiesta per vincere la rigidità della molle; potenza, questa, dissipata in resistenze meccaniche e che non verrà scaricata a terra…!! In secondo luogo, la capacità dei motori di resistere a sollecitazioni e quindi a regimi sempre più elevati ha cominciato ad evidenziare i limiti delle molle nella rapidità di chiusura delle valvole: pur aumentando la rigidità delle stesse, infatti, esse non riuscivano a chiudere le valvole con sufficiente rapidità dando vita al fenomeno dello “sfarfallamento”. Con l’introduzione della distribuzione desmodromica si è voluto ovviare a questi, chiamiamoli così, inconvenienti, ma che in verità sono limiti delle distribuzioni tradizionali. In un motore desmo, infatti, non solo la corsa di apertura della valvola è gestita da una camma (blu in figura), ma pure il ritorno: viene introdotta così una seconda camma (in figura rossa) che complementarmente alla prima agisce su un bilancere e gestisce il ritorno della valvola. Grazie a questa soluzione meccanica è possibile raggiungere regimi impensabili per una distribuzione tradizionale incapace, come detto, di assicurare una corretta velocità di ritorno delle valvole; ancora grazie all’assenza delle molle vengono
minimizzate le resistenze meccaniche derivanti dalla distribuzione e questo si ripercuote positivamente sui consumi; in ultimo questo sistema permette di ottenere dei diagrammi delle alzate delle valvole particolarmete spinti, ovvero a dire che è possibile profilare le camme in maniera tale da avere una corsa delle valvole estremamente rapida a tutto vantaggio nuovamente delle prestazioni e del rendimento.Matteo "Tasso" Tassinari