mercoledì 16 febbraio 2011

Coppia d'assi !!



Freddie Spencer e la Honda NS500 a tre cilindri. Questa formidabile accoppiata è uno dei simboli delle competizioni dei primi anni ottanta. Il pilota della Louisiana, ai tempi una autentico "baby fenomeno", seppe interpretare come nessun altro la motocicletta prodotta dalla casa di Tokyo. Nei piani della dirigenza nipponica, che nel 1982 ingaggiò il Campione del Mondo in carica Marco Lucchinelli, il giovane pilota statunitense sarebbe dovuto essere la "seconda guida", facendo tesoro della maggiore esperienza messa in campo dal pilota italiano iridato nel 1981. Freddie invece seppe capire meglio di tutti questa moto la cui peculiarità massima erano l'agilità e la maneggevolezza, a discapito della potenza massima. Spencer imparò a "spigolare" tantissimo le curve, ritardando le staccate e raddrizzando velocemente la moto dalle pieghe per poter spalancare il gas quando gli altri erano ancora in piega con le loro moto e a "gas pelato". In una intervista, al cronista che gli pose una domanda in merito al suo stile di guida, rispose: "Con questa moto non occorre cercare la velocità in percorrenza di curva, se lo facessi Kenny (Roberts ndr) in uscita di curva mi "svernicerebbe" ogni volta (Kenny Roberts guidava una Yamaha a quattro cilindri, meno maneggevole della Honda, ma molto più potente..ndr). Io devo stare piegato e quindi a gas chiuso il minor tempo possibile, raddrizzare velocemente la moto e spalancare presto, molto prima di tutti gli altri.. Solo in questa maniera riesco a costruire un vantaggio nei primi metri dei rettilinei che poi si dimostra fondamentale alla fine degli stessi, quando le moto avversarie recuparano il terreno perduto, sfoderando tutta la loro cavalleria..". La sua tattica funzionò a meraviglia, tanto che, dopo il 1982 passato ad "accordare" a perfezione la moto, nel 1983 ottenne il titolo iridato. Spencer fu il primo pilota a "regalare" alla Honda l'affermazione nella Classe Regina, obiettivo che neppure Mike Hailwood aveva raggiunto! Tra Freddie Spencer questa motocicletta l'amore fu veramente grande, tanto che, nel 1984 quando la Honda la sostituì con la più potente NSR 500 a quattro cilindri (che nella sua prima versione non venne mai troppo amata dal pilota della Louisiana), in alcune corse, per la disperazione dei tecnici HRC, Freddie volle gareggiare con la "vecchia" ma affidabile NS. La NS è di fatto la prima moto vera e propria interamente costruita dalla HRC. Dopo il fiasco della NR quattro tempi a pistoni ovali, con la quale la Honda peccò di presunzione, a Tokyo capirono che occorreva correre ai ripari e creare prima di tutto una struttura dedicata interamente alle corse. La NS nacque quindi da un progetto che era considerato "di riserva" rispetto a quello della NR. Il suo propulsore, almeno nella fasi iniziali venne affidato al settore adibito allo sviluppo dei motori per il Motocross. Partendo da questa base, i tecnici giapponesi, in pochissimo tempo realizzarono una moto vincente! La NS è dotata di un propulsore a due tempi a tre cilindri, raffreddato a liquido. La V tra i cilindri è di 112°, l'ammissione è lamellare. L'alessagio per corsa è pari a 62,6x54mm per una cilindrata di 498,6 cc. Questa unità è in grado di sviluppare una potenza massima di 127 CV a 11.000 giri al minuto ed una coppia di 8,54 kgm allo stesso regime di rotazione. Dal punto di vista ciclistico la NS è dotata di un telaio a doppia culla chiusa a tubi quadri di alluminio (nella fase iniziale dello sviluppo della motocicletta lo stesso era invece a tubi tondi di acciaio); di una sospensione posteriore Pro-Link e di una forcella anteriore Sowha con steli normali. Le ruote sono da 18 al posteriore (160/60) e da 16 all'anteriore (120/60) come dettava la "moda" del periodo. Rispetto alla concorrenza la moto è carente in fatto di potenza massima ma, il suo peso, contenuto in soli 113 Kg, la rende senza meno la più agile e maneggevole del lotto! La bontà del progetto NS fu messo ancor più in risalto dal fatto che la HRC mise in produzione un modello analogo, chiamato RS500R. Questa moto fu messa in vendita, a disposizione dei piloti privati. La RS si dimostrò essere una "moto clienti" veramente competitiva e i suoi possessori ottennero risultati lusinghieri. Un esemplare di RS, si vide prendere parte ai GP addirittura sino al 1991, a condurla in gara fino a quell'anno fu il pilota italiano Marco Papa.
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