Sulla testata motociclistica “Moto Sport”, nel numero di gennaio 1972 veniva pubblicato un bellissimo articolo relativo ad un giovane pilota che aveva fatto il suo debutto in pianta stabile nei GP l’anno precedente. Questa matricola del Mondiale era un giovanotto inglese di nome Barry Sheene. Sia agli appassionati più attenti che agli addetti ai lavori, non occorse molto tempo per capire che questo ragazzo aveva delle doti particolari che gli avrebbero permesso di diventare Campione del Mondo un giorno. Riporto qui di seguito l’articolo, così come l’ho trovato. In esso viene descritta in maniera minuziosa la prima parte della carriera agonistica del Campione del mondo nella Classe regina del 1976 e del 1977:
Su un punto Agostini ha ragione: il motociclismo a livello velocistico è in crisi non solo per l’assenteismo sempre più marcato delle Case, ma anche perché in questi ultimi cinque anni non è uscito alla ribalta alcun nome nuovo. Nella stagione 1971, però, qualcosa è cambiato: due figure sono uscite infatti di prepotenza dall’anonimato: Barry Sheene e Jarno Saarinen. Due piloti giovani, ma profondamente diversi come stile di guida ed impostazione. C’è chi dice la misura delle loro forze l’abbiano data, sinora, solo sul piano del rischio (in particolare il finlandese), ma indubbiamente resta la realtà che essi hanno apportato qualcosa di nuovo – e di spettacolare – ad un motociclismo che sembrava assonnato e destinato ad esaurirsi nell’arco dei corridori conosciuti da sempre. Barry Sheene, londinese purosangue, ha ora 22 anni e quest’anno ha disputato il suo primo Campionato del Mondo, riportando il secondo posto nella graduatoria iridata delle 125cc, dopo aver vinto a Spa Francorcahmps, in Svezia e ad Imatra. Ma se avesse avuto una macchina pari alla Derbi di Angel Nieto, il titolo sarebbe stato senz’altro suo, perché in fatto di classe egli è nettamente superiore allo spagnolo. Read vede in Sheene un giovane di grande avvenire: “la sua classe è già grandissima e tra i corridori dell’ultima leva nessuno gli è alla pari. Certamente conquisterà diversi titoli iridati, se avrà le moto competitive per farlo. L’importante è che non si monti la testa o che si faccia sviare da cattivi consiglieri. Ma non credo che questo succederà. Barry ha già una certa esperienza ed è in grado di andare avanti senza appoggiarsi a nessuno”. Sheene ha studiato in un College inglese ed ha riportato l’equivalente della nostra “maturità”. Il padre, che è professore di tecnologia, avrebbe voluto che il figlio continuasse con gli studi, ma si è subito dovuto arrendere di fronte ai primi risultati sportivi. E siccome papà Frank è stato anche un discreto corridore, negli anni prima dell’ultima guerra, invece di ostacolare il figlio – appena intravvistene le possibilità – lo ha aiutato. Barry Sheene, nel “Continetal Circus” ha esordito quest’anno in veste di corridore, ma nell’ambiente era già notissimo. Tre anni fa, infatti, aveva accompagnato Tommy Robb durante tutta la sua turnèe europea, guidando il camion, facendo da meccanico e da cuoco. Dopo Robb, Sheene si è agganciato ad un altro corridore inglese, Young Lewis, sempre con la mansione indefinita di “tuttofare”. E’ stato proprio con una moto preparata da se che Barry Sheene ha esordito nel 1968. Buoni piazzamenti ma niente di più, perché la sua Bultaco monocilindrica di cavalli ne aveva veramente pochi. Migliore la stagione del 1969, che lo vede arrivare secondo nel Campionato inglese delle 125cc, dietro ad un altro giovane dalle grandi possibilità: Charles Mortimer. Solo nel 1970 Sheene riesce ad avere una moto all’altezza della sua classe ed è tutto merito del padre se il grande sogno si avvera: Frank Sheene acquista infatti per il figlio le Suzuki 125cc ex-ufficiali con le quali aveva corso sino ad allora Stuart Gram. Per Barry conquistare il Campionato Britannico divenne una cosa abbastanza facile, tanto che alla fine dello scorso anno decide addirittura di saggiare le proprie chances in una gara iridata: il GP di Spagna. Dopo una lotta serrata, cede nelle fasi finali ad Angel Nieto che del tracciato di Barcellona conosce ogni singolo metro d’asfalto. Con quel secondo posto al Montjuich, il nome di Sheene balza per la prima vola agli allori delle cronache internazionali. Gilberto Milani ritorna dalla Spagna impressionato “da quel ragazzino lì, con un nome difficile, che va davvero forte!”. Inizia la stagione 1971 e Barry Sheene è puntualmente al via della prima prova iridata sul difficile e pericoloso tracciato di Salisburgo. La gara delle 125cc è una lotta a coltello tra i denti, dall’inizio alla fine tra i tre piloti dalle grandi capacità e dalla classe indiscussa: Braun, Nieto e Parlotti che però si trovano incollato alle loro ruote Sheene. Nell’arrivo in volata Barry è terzo. Poche domeniche dopo, nella corsa più veloce di tutto il Campionato del Mondo (le 125 hanno realizzato una media di quasi 178 km/h!!) Sheene ottiene la sua prima vittoria iridata. All’arrivo del padre piange mentre la sua bellissima ragazza, in strettissimi minishorts cerca i flash dei fotografi. Barry Sheene, a soli 22 anni è già un idolo! In Inghilterra, accanto alle t-shirt che riproducono i notissimi volti di Mike Hailwood e di Phil Read, sono apparse ora quelle dello Sheene “capellone”. Simpatico e cordiale, Barry è riuscito ad accentrare su di se tutte le attenzioni degli appassionati britannici, ormai a corto di grandi campioni, con un Read che ha 33 anni, John Cooper “bluf” che ne ha altrettanti e con un Percy Tait, vincitore del primo campionato per moto di 750cc che ha oramai superato la quarantina. Diversi esperti hanno paragonato lo stile di Sheene a quello dell’Hailwood prima maniera. Una somiglianza che c’è davvero, accentuata dal fatto che Barry è uno dei pochi piloti del momento che riesca a correggere le traiettorie anche quando le ha impostate male. Il suo corpo è sempre in linea con la moto e il suo viso quasi costantemente sotto la carenatura. Come pilota si può considerare completo: oltre ai successi nella 125cc, Barry Sheene ha vinto anche il GP della Cecoslovacchia nella categoria 50cc, in sella ad una Craidler. In Inghilterra, in sella alle Yamaha private si è ripetutamente imposto nelle classi 250cc e 350cc. Con una Suzuki Titan 500cc si è piazzato alle spalle di Agostini a Silverstone ed in altri circuiti. La sua più bella giornata dell’anno l’ha vissuta a Mallory Park, dove ha conquistato tre vittorie in tre classi, 125cc, 250cc,350cc. Nel 1972 Barry correrà ancora con le Suzuki 125cc e 500cc raffreddate ad acqua. Ma probabilmente avrà anche una 750cc raffreddata ad acqua per le gare della “Formula 750”. C’è molto interesse per Barry Sheene in Inghilterra. Esso coincide con un rinnovato interessamento delle Case Britanniche allo sport (BSA, nonostante i travagli, Triumph e Norton). Che da questa combinazione di fattori nasca veramente la moto con la quale Sheene potrà lottare ad armi pari col nostro Agostini?
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