lunedì 30 maggio 2011

AAA: Uscita di domenica 05 giugno 2011


Per domenica 05 giugno 2011 Cesena Bikers propone questa bellissima uscita ai passi di: Colla, Sambuca, Faggiola, Giogo e Muraglione. L'incontro è fissato per le ore 08:30 davanti alla nostra sede. Prenderemo l'autostrada sino a Faenza dove ad attenderci al Bar Kartika ci sarà il nostro esperto dei passi emiliani: Nauel Paolucci. Da li, ci dirigeremo verso la Colla e poi proseguiremo via via con l'elenco sopra riportato. Ritorno previsto per metà pomeriggio. Chiedo di presentarsi con la moto col pieno. Invito all'uscita, rivolto ai possessori di tessera FMI.

martedì 24 maggio 2011

GRAZIE RAGAZZI !!


Cesena Bikers ringrazia di cuore gli Old Boys: Luciano Savini, Gino Gorini, Leo Paganelli e Giorgio Renzi che domenica ci hanno accompagnato nella nostra uscita.. Ragazzi siete dei grandi !!!

lunedì 23 maggio 2011

AAA: Uscita di domenica 29 maggio 2011



Per domenica 29 maggio 2011 Cesena Bikers organizza un'altra strabiliante uscita lungo le strade del nostro Appennino. Partenza dalla Sede (Circolo Endas di via Sala a Ruffio di Cesena) alle ore 09:00 (MASSIMA PUNTUALITA' e moto già col PIENO di benzina!!!). Ci dirigeremo verso la Strada "Vecchia" sino a San Piero in Bagno. Taglio per il Carnaio, discesa a Santa Sofia e a seguire il Passo della Calla. Una volta giunti al chiosco del Passo opteremo se fare il "tragitto breve" e quindi percorrere il Passo dei Mandrioli oppure quello "lungo" che ci vedrà impegnati lungo il passo di Croce ai Mori (Londa) e successivamente procedere verso Dicomano per imboccare il Passo del Muraglione. Giro adatto anche a "zavorrati".. Per favore lasciate a casa i Vs. spiriti Racing!! Invito al giro, rivolto ai tesserati FMI.

martedì 17 maggio 2011

ZAVORRINA ROAD TOUR 2011








Contrariamente a quanto è avvenuto in passato, per questa MOTOSTAGIONE 2011, Cesena Bikers intende organizzare diverse uscite dedicate alle "zavorrine" e comunque a quanti amano utilizzare la moto con il passeggero. Nel programma per le uscite di questa estate sono infatti previste numerose gite di breve/medio raggio votate al mototurismo, studiate appunto per vivere la moto come mezzo di trasporto al fine di visitare i luoghi più belli che il nostro favoloso appennino vanta. Cesena Bikers si fa quindi promotore di una nuova tendenza nell'utilizzo della moto che fino ad ora, salvo sporadiche occasioni, erano state esuli dal nostro modo di concepirla e viverla. Con questa iniziativa si vogliono "aprire le porte" del nostro gruppo a tutti coloro che fino ad ora non erano mai usciti con noi in quanto sempre accompagnati dalle loro dolci metà. Chiunque sia interessato a saperne di più segua la nostra bacheca su Facebook oppure mi contatti via e-mail.. Cesena Bikers ZAVORRINA ROAD TOUR 2011: stay connected!!

AAA: Uscita di domenica 22 maggio 2011


Itinerario: Alfero/Balze/Monte Fumaiolo
Per saperne di più:
http://it.wikipedia.org/wiki/Balze_di_Verghereto




Itinerario: Eremo di Villagrande/Cippo-Monte Carpegna
Per saperne di più:
http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Carpegna



















Itinerario: Eremo di Camaldoli
Per saperne di più:
http://it.wikipedia.org/wiki/Eremo_di_Camaldoli

Per domenica 22 Maggio 2011, Cesena Bikers ha in programma una uscita che preveda uno dei tre itinerari sopra riportati. L'uscita a prescindere da quale di essi verrà scelto è confermata con le seguenti modalità: luogo di ritrovo è presso la sede del club in via Sala a Ruffio di Cesena alle ore 09:00 (chiediamo ai partecipanti, come sempre, di presentarsi già con la moto con il serbatoio pieno). Come facilmente comprensibile, sulla base degli itinerari scelti per l'occasione, questa uscita è chiaramente di spirito TURISTICO per cui sono ben accette le zavorrine al fine di passare un'altra piacevole giornata insieme!

lunedì 16 maggio 2011

USCITA DI DOMENICA 15 MAGGIO..


Alex, Alessandro, Anna, Alessio, Morris, Maida, Nazario, Daniela, Matteo, Barbara, Cristian, Enrico


Cesena Bikers ringrazia di cuore TUTTI/E i temerari, fossero essi piloti o zavorrine che ieri hanno partecipato alla nostra bella uscita, non facendosi scoraggiare dalle previsioni meteo avverse e soprattutto dalle GUFATE della gente che con soddisfazione (certo che la vita di taluni/e deve essere veramente triste e vuota..) per tutta la settimana ha ripetuto: TANTO DOMENICA PIOVE!! Abbiamo trascorso una bellissima domenica, utilizzando una volta tanto la moto, per divertimento, facendo una bella passeggiata e non per correre! Che poi l'asfalto non fosse il massimo, che ci fossero i ciclisti e che si sia presa della gran pioggia.. Chi se ne frega! Siamo stati bene, ci siamo divertiti e abbiamo passato veramente una domenica in amicizia! Un ringraziamento particolare va al nostro "sempre brillante" Ruscio che, come ai vecchi tempi ci ha ospitato per il pranzo e per vedere la MotoGP!!

martedì 10 maggio 2011

Quando gli uomini erano veri uomini e le motociclette erano vere motociclette..




La storia delle competizioni motociclistiche da sempre è stata fatta da due categorie ben distinte di moto: i prototipi (in sella ai quali negli anni si sono dati battaglia gli assi del Motomondiale) e le derivate dalla serie. Il post di oggi è dedicato a queste ultime. Dal 1988, quando si parla di derivate dalla serie, è naturale che alla mente degli appassionati giunga il nome della Categoria Regina ove queste motociclette si confrontano ossia la Superbike. In essa, come è noto, a darsi battaglia sono le moto prodotte dalle Case più grandi del mondo. Tutti grandi nomi dell'industria mondiale della motocicletta hanno infatti a listino una Superbike Replica, ossia la versione stradale, della moto che viene impiegata nelle competizioni. In queste moto, le Case riversano gran parte delle mirabolanti tecnologie messe a punto nei GP prima e nelle gare di Superbike ed Endurance poi, con il chiaro intento di primeggiare sulla concorrenza, offrendo al pubblico prodotti sempre più prestazionali sia ciclisticamente, quanto meccanicamente e da ultimo ma non meno importante dal punto di vista dell'elettronica. E' proprio questo ultimo punto quello che oggi segna la linea di demarcazione tra una moto “dell'ultima generazione” e un prodotto da considerarsi “obsoleto”. Ogni periodo storico è coinciso con una tendenza da parte delle Case. Negli anni settanta e primi ottanta esse infatti hanno posto la maggioranza dei loro investimenti nello sviluppo dei propulsori. Si è passati dalle aste e bilanceri (o dalle coppie coniche) alla distribuzione a doppio albero a cammes in testa, alle quattro valvole per cilindro; dal raffreddamento ad aria a quello a liquido ecc ecc ecc. Dalla metà degli anni ottanta alla metà dei novanta l'attenzione (per via degli ottimi risultati ottenuti in campo motoristico) è stata posta sulla ciclistica: dai classici telai a doppia culla (quando non a monotrave..) in tubi si è passati ai deltabox, ai favolosi tralicci Ducati, alle strutture con motore portante. La forcella è diventata “up-side down”, i mono posteriori hanno iniziato ad offrire una gamma di regolazioni infinite, gli ammortizzatori di sterzo non sono più stati oggetti di nicchia destinati esclusivamente alle competizioni o ad una utenza ristretta (e facoltosa..). A partire dalla fine degli anni novanta è però partita la rivoluzione epocale. L'elettronica ha infatti iniziato a prendere possesso delle moto. Con l'attuale stato evoluzione, quello che viene installato su di una moto perfettamente di serie come ad esempio la BMW 1000 RR è qualcosa che all'inizio dell'era Moto GP solo i mezzi ufficiali potevano vantare!! E' chiaro che si sta parlando di una moto che al top della gamma della Casa bavarese, ma sempre di un mezzo di serie si tratta e soprattutto la BMW non è la sola a vantare queste soluzioni in quanto anche tutte le dirette avversarie hanno dotazioni del tutto simili a quelle della moto da me portata come esempio. A rendere ancor più efficace il concetto da me espresso, basti pensare che molti team impegnati in Superbike dichiarano candidamente che l'elettronica da loro utilizzata nei mezzi schierati in pista, non si discosta di molto da quella in dotazione al mezzo di serie. Indubbiamente l'aiuto del “grande fratello” che oggi si cela nelle centraline delle moto in vendita nei concessionari è importante e tangibile. Le moto di serie, hanno raggiunto dei livelli di “cavalleria” di gran lunga superiori a quelli delle moto da corsa di una decina di anni fa. Questi mezzi finiscono ovviamente tra le mani dei loro acquirenti. Purtroppo non tutti hanno però il manico per poter domare certi mezzi e in tal senso l'aiuto dell'elettronica fornisce un grande supporto al pilota del mezzo, facilitandogli (o addirittura salvandogli..) la vita. Oggi non si parla più di Superbike Replica senza citare: drive-by-wire, anti-weeling, traction-control, launch-control oltre che delle “solite” mappature. Una volta si sentiva dire che per far scorrere veloce la moto in curva, ci si doveva fidare dell'anteriore; oggi invece ci si deve fidare dell'elettronica per spalancare il gas quando si è ancora completamente a moto stesa! Le moto attuali, prelevate dal rivenditore e portate in pista senza neppure tanti ritocchi e/o regolazioni offrono performance incredibili e fanno si che sia possibile ottenere tempi sul giro impensabili qualche anno fa. Tutto questo è assolutamente perfetto da un punto di vista ingegneristico: la staccata diventa perfetta, la traiettoria anche, gli angoli di piega sono vertiginosi. Come sempre però a me viene da chiedermi: ma tanta elettronica e tanta tecnologia, se da un lato garantiscono prestazioni eccezionali, dall'altro sanno anche emozionare? E' più grande la resa in termini emotivi di un giro perfetto in sella ad un mezzo altrettanto perfetto, o di un giro imperfetto con un mezzo che va dominato ed ascoltato, capito ed interpretato? Come detto tante volte in passato, io mi reputo un romantico della motocicletta.. Mi sono appassionato di moto quando la realtà era ben diversa da quella attuale. Non sono di sicuro uno che sostiene che l'innovazione andrebbe fermata, ma onestamente una moto high-tech non mi emoziona neppure lontanamente quanto lo può fare una moto “convenzionale”, ben preparata a livello di motore e ciclistica. Penso allora con nostalgia ai giorni in cui le Superbike non erano i missili terra-aria di oggi, ma erano delle moto umane, delle naked. A cavallo tra la fine degli anni settanta e i primissimi anni ottanta la Superbike era una questione tutta a stelle e strisce. La AMA era la fucina dei campioni che poi approdavano ai GP. L'Amercan Wave partito con Steve Backer e Kenny Roberts vedeva quelli che di li a pochissimo sarebbero stati i suoi nuovi interpreti darsi battaglia in pista, in sella alle derivate della serie. Lawson, Spencer, Cooley, Pietri, Baldwin e altri ancora infiammavano le folle in sella alle varie Honda CB750F, alle Kawasaki Z1000R e alle Suzuki GS1000. Oggi, vedere i filmati della 100 Miglia di Daytona in cui erano impegnati questi piloti e queste macchine è fortemente emozionante. La guida di quei piloti era fatta puramente di “manico” mentre cercavano di domare le loro moto dalla ciclistica essenziale e dal gran propulsore. Purtroppo quella età dell'oro del motociclismo è finita da tempo, lasciando dietro di se un alone di leggenda dovuta anche al fatto che le notizie ad essa relativa “permeavano” nel Vecchio Continente solo grazie alla stampa specializzata e non attraverso le immagini televisive. La cosa che oggi la gente sembra aver dimenticato è che non occorrono una tecnologia prelevata direttamente dalla NASA e la potenza dell'Apollo 13 per trarre soddisfazioni dalla propria moto e che, saper sfruttare grazie al proprio polso (e al proprio fondo schiena..) 90/100 cavalli veri è molto più appagante rispetto ad avere solo l'impressione di farlo con i 200 tenuti a bada da un pilota elettronico che sulla moto fa le nostre veci! Ma questa è semplicemente l'opinione personale di chi Vi scrive..

Video FAST FREDDIE SPENCER:

venerdì 6 maggio 2011

Flying Paso



Renzo Pasolini su Benelli 350cc al Tourist Trophy dell'Isola di Man 1968. Nonostante l'impegno profuso Paso ottenne "solo" la seconda piazza in quella occasione, preceduto da Giacomo Agostini su MV Agusta. Pasolini e la sua Benelli coprirono la distanza dei 6 giri del Mountain Circuit previsti per lo Junior TT (ossia la classe 350) con un tempo di 2:12.19.6 alla velocità media di 102.65 mph. Sempre nel 1968 Renzo Pasolini ottenne il secondo posto anche nella classe 250, nuovamente in sella alla moto pesarese. Questa volta a precedere il fuoriclasse di Rimini fu il pilota inglese Bill Ivy su Yamaha. I 6 giri del Mountain Circuit previsti anche per la Lightweight TT (ossia la classe 250) vennero coperti dal binomio italiano in 2:18.36.8 alla velocità media di 98.00 mph.
Per saperne i più:

giovedì 5 maggio 2011

1000 Miglia: LA CORSA PIU' BELLA DEL MONDO








Venerdì 13 maggio 2011, ci sarà l'annuale appuntamento gambettolese con la riedizione storica della 1000 Miglia. E' senza meno un'importantissima occasione per poter vedere di persona le auto che hanno fatto la storia delle competizioni a quattro ruote pre e post belliche. Cesena Bikers sarà sicuramente a Gambettola nella mattinata del 13 maggio per assistere all'incredibile spettacolo offerto da questo vero e proprio museo marciante che, da anni, fa grande mostra di se lungo le strade del centro-nord d'Italia. Al fine di far conoscere meglio la storia di questa importantissima competizione nazionale che fino al 1959, (se si esclude il fallito tentativo di riproporla del 1961) ha fatto si che i migliori piloti al mondo si sfidassero al volante delle auto più belle di sempre, allego il link a WIKIPEDIA in cui si tratta l'argomento:

Per saperne di più circa la rievocazione storica:

mercoledì 4 maggio 2011

"Sliderman", le origini..


Ogni saga di Supereroi ha una sua origine. Dopo aver visto il grande "Sliderman" interpretato magistralmente da: Randy Mamola, Casey Stoner e Jeremy McCoy, è ora di fare un passo indietro e tornare alle origini del mito. E' tempo infatti di osservare i primi "attori" che hanno reso omaggio con le loro straordinarie performance al "mitico personaggio". Questa volta a vestire (i verdi..) panni del fantastico "Sliderman" ci pensa il grande Eddie Lawson in sella alla Kawasaki con la quale tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta ha calcato le scene della AMA Superbike e dando origine a duelli infuocati insieme ai suoi grandi rivali di allora: Freddie Spencer, Wes Cooley, Mike Spencer, Roberto Pietri e tanti altri ancora..

Episodi precedenti:

Sliderman "Episodio 1":
Sliderman "Episodio 2":
Sliderman "Episodio 3":

martedì 3 maggio 2011

Ospedaletti: il TT made in Italy



Osservando la prima foto partendo dall'alto di questo post, la cosa che sicuramente sarà saltata alla mente della maggioranza dei lettori di questo blog sarà sicuramente stata: "Ecco una bella foto di Giacomo Agostini al TT dell'Isola di Man!". I più smaliziati, osservando che la moto presenta il n.1 in bianco e la tabella porta numero scura, avranno inoltre capito che la moto cavalcata dal grandissimo "Ago" è la celebre MV Agusta tre cilindri di 350cc. Altri ancora, vedendo che la moto è equipaggiata all'anteriore con il famosissimo freno a tamburo Fontana, avranno capito che questa foto risale alla fine degli anni sessanta, in quanto dai primi dei "Seventies", le GP di Cascina Costa vennero dotate di una coppia di freni a disco. In pochi (forse in pochissimi..) però saranno stati in grado di capire che il muretto contro il quale l'incurante Agostini sta letteralmente "sbucciando" la sua tuta non si trova in terra britannica ma sull'italianissimo circuito cittadino di Ospedaletti in Liguria. Questo tracciato fu fino al 1972 uno dei teatri nazionali più importanti legati allo sport del motorismo sia a due che a quattro ruote. A tal proposito ho deciso di pubblicare qualche informazione circa questo nostrano "templio della velocità":
Il Circuito di Ospedaletti fu un tracciato cittadino di fama internazionale sul quale corsero i Gran Premi automobilistici e motociclistici dal 1947 sino al 1972. Il circuito si trova nel comune ligure di Ospedaletti, ed è composto da strade di viabilità urbana. Il percorso del 1947 era ridotto rispetto alla versione ultima, inizialmente si correva in senso orario, in seguito con l'ampliamento del tracciato si invertì il senso di marcia diventando stabilmente antiorario. Il circuito di Ospedaletti-San Remo nasce nella primavera del 1947 per volontà del comandante Michele Allavena, l'Avv. Remo Pestarino, il dott. Luca Vismar e l'Automobil Club Sanremo. Il titolo Gran Premio di San Remo nacque con la prima edizione del 1937 che venne disputata all'interno del piccolo anello cittadino di Sanremo a cui prese parte Achille Varzi dopo un periodo di assenza dalle corse. L'entusiasmo scaturito dalla bellissima gara venne però congelato dal periodo bellico che mise un freno alla successiva edizione. Nel 1947, con la fine della guerra, si ritrovarono gli entusiasmi per dar vita alla seconda edizione del Gp San Remo e si optò per la creazione ad hoc di un circuito che vide nella sua morfologia le condizioni ideali per correre, il circuito di Ospedaletti adiacente alla città di San Remo. Ospedaletti infatti disponeva di un lungo rettilineo i cui due estremi erano raccordati da un’ottima circonvallazione; inoltre, la viabilità ordinaria sarebbe stata assicurata da una strada parallela sul lungomare, la via XX Settembre. Il circuito cittadino di Ospedaletti debuttò come gara di velocità nel 1947, venendo inclusa fin dall'anno seguente nel Circuito Internazionale dei Gran Premi. L'avventura della Formula Uno vide i più grandi nomi dell'epoca, da Nuvolari a Fangio, Ascari, Bira, Villoresi ecc. e si concluse nel 1951 a causa dei problemi di sicurezza causati in parte dal grave incidente di Johnny Claes e in parte alla potenza dei nuovi motori che non trovava più sfogo sul tracciato troppo compresso. Continuò il motociclismo sino al 1972, l'anno successivo per problemi di sicurezza a seguito della tragedia a Monza di Pasolini e Saarinen si bloccò definitivamente l'organizzazione del Gran Trofeo di Ospedaletti.
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Paolo Campanelli: Una passione lunga una vita!
















































Il motociclismo ha avuto in ogni suo momento storico dei grandi campioni che con le loro gesta hanno contribuito a costruirne il mito, tassello dopo tassello, gara dopo gara, rendendolo lo sport che oggi amiamo. Così parlando del motociclismo è facile sentire i nomi di Masetti, Duke, Surtees, Hailwood, Agostini, Read, Sheene e poi ancora di Roberts, Spencer, Lawson, Rainey, Schwantz, Doohan, fino ai giorni nostri con Biaggi, Rossi, Lorenzo per citare i più noti del Motomondiale, senza però voler dimenticare gli assi della Superbike come Merkel, Polen, Fogarty, Corser, Toseland.. Se questi uomini con il loro grande talento e con i grandi mezzi che hanno avuto a disposizione hanno fatto la parte della storia del motociclismo ricca di affermazioni e titoli iridati, esistono anche tanti altri uomini, che non avendo avuto a disposizione la macchina giusta nel momento giusto, non hanno potuto mettere in evidenza tutto il loro potenziale. Piloti che, hanno corso da "privati" per tutta la loro carriera, spendendo denaro di tasca loro, rischiando più degli altri per sopperire col talento e col coraggio ai limiti dei loro mezzi meccanici, piloti i cui palmares sono "corti" ma non per questo vanno dimenticati. Paolo Campanelli è uno di questi. I suoi piazzamenti non compaiono spesso nei libri e nelle riviste in quanto le posizioni ottenute, dopo la terza, non valgono molto, ma, quando esse sono ottenute con il sacrificio e con il coraggio di chi non può contare su una schiera di tecnici e su una di Casa che progetta sempre novità allo scopo di farti vincere, diventano immediatamente importanti al pari delle vittorie stesse. Il pilota pesarese è stato uno di quelli che ha rinunciato a tutto, solo per poter correre, per potersi schierare sulla pit-line. Poche, pochissime volte sapeva che avrebbe anche potuto vincere; in quasi quarant'anni (!!!) di corse è sempre partito sapendo che, solo per arrivare dietro al gruppo di testa, avrebbe dovuto sudare le famose "sette camicie" e rischiare all'inverosimile. Della sua lunga carriera che è iniziata sul finire degli anni Quaranta e che si è conclusa alla fine dei Settanta ricordiamo: la conquista del Campionato Italiano, classe 500cc nel 1952 in sella alla Benelli; la seconda piazza ottenuta al 1° Giro d’Italia; una vittoria nel 1955 in una gara internazionale. In carriera ha corso prevalentemente con Benelli, Gilera e Motobi, cimentandosi quasi esclusivamente nelle grosse cilindrate, dimostrandosi sempre un pilota generoso e dal coraggio garibaldino, con il quale ha saputo spesso sopperire alla scarsa competitività dei mezzi che ha avuto a disposizione, attirando a se la simpatia della folla e rubando la scena ai campioni affermati. Ancora oggi è amato dai tifosi, tanto che a Dénia, in Spagna nei giorni 7 ed 8 maggio 2011 si terrà un revival per moto storiche da corsa, la cui edizione di quest'anno sarà a lui dedicata.

lunedì 2 maggio 2011

AAA: Uscita di domenica 08 maggio 2011



Data la concomitanza con altri eventi come ad esempio la Mostra-Scambio di Gambettola, per domenica 08 maggio 2011, Cesena Bikers organizza ancora una uscita di breve chilometraggio, che vedrà impegnati coloro che vi prenderanno parte solo al mattino. Così come è già stato fatto in occasione dell'uscita prevista per il sabato che ha preceduto il lungo week-end pasquale, anche questa volta vengono proposti due itinerari differenti. L'uno o l'altro verranno scelti al momento della partenza dalla maggioranza dei partecipanti. le due opzioni sono:
1) Cartina in alto, il classico giro in Carpegna che quest'anno abbiamo fatto già in due occasioni ma che, data la sua natura, si presta magnificamente per questo genere di uscite di breve raggio ad andatura blanda.
2) Cartina in basso, un evergreen delle uscite a breve raggio: "Strada Vecchia" sino a San Piero in Bagno, Passo del Carnaio e poi discesa verso Civorio, Spinello, Ranchio, Borello..
In ogni caso ci si trova alle 09:00 davanti alla nostra sede a Ruffio (circolo Endas in via Sala). Si prega di presentarsi già con la moto col "pieno" in modo da non dover fare ulteriori soste. Rientro previsto per pranzo o al massimo per il primissimo pomeriggio. Per l'occasione si uniranno a noi alcuni amici del Motoclub Paolo Tordi di Cesena.

domenica 1 maggio 2011

AAA: Uscita di domenica 15 maggio 2011



L'uscita prevista in origine per oggi, 1 Maggio 2011, è saltata a causa delle condizioni meteo incerte che hanno caratterizzato la mattinata di questa prima domenica del mese. Questa è però una uscita a cui il Gruppo tiene in modo particolare, perciò la stessa, con il programma assolutamente invariato verrà posticipata a domenica 15 maggio 2011. E' per questo che:
Per domenica 15 maggio 2011 CESENA BIKERS organizza giro turistico alla Strada Panoramica di Gabicce. Il ritrovo è previsto sede a Ruffio di Cesena (presso circolo Endas, in via Sala) alle 9:30. Caffé e partenza. Ci si ferma a pranzare e dopo aver mangiato, si farà una tappa a Cesenatico, allo Sloppy Joe. Il rientro è previsto per metà pomeriggio. Siete TUTTI invitati, soli o zavorrati (anche no tuta). Per passare una domenica diversa..
NB (1)
Si prega di presentarsi già con la moto col pieno, onde evitare ulteriori soste.
NB (2)
In caso di maltempo, l'uscita verrà posticipata alla domenica successiva.
Partecipate numerosi!!! Per eventuali informazioni, contattatemi su fb o tramite e-mail.



Il maltempo ci perseguita!! Se anche questa domenica (15 MAGGIO..) dovesse essere il maltempo a spadroneggiare, l'uscita alla Strada Panoramica di Gabicce slitterà ancora di una settimana, venendo perciò posticipata a domenica 22 MAGGIO 2011.