“Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene”
Enzo Ferrari
“Vorrei sapere chi, fra quelli che lavorano nella Formula 1 che disegnano macchine, che corrono o che scrivono, non commette mai un errore. Può darsi che abbia commesso delle ingenuità: ma quando un pilota, a Montecarlo, fa parlare della Ferrari come di una macchina da Mondiale e riesce ad arrivare sulla copertina del “Times”, sette milioni e mezzo di copie, allora vuol dire che qualcosa rappresenta. Villeneuve mi sta bene così com’è, con le sue esuberanze e gli incomprensibili rischi che corre. Lui soddisfa il pubblico, è come un attore, logicamente va alla ricerca dell’applauso: in fondo si recita per questo”.
Enzo Ferrari (1981)
“Credo che la Ferrari abbia un gran pilota”.
Enzo Ferrari (Digione 1979)
“Gilles mi mancherà per due motivi. Primo, lui era il pilota più veloce della storia delle corse automobilistiche. Secondo, era l’uomo più genuino che abbia mai conosciuto. Ma lui non se n’è andato. La memoria di quello che ha fatto sarà sempre qui”.
Jody Scheckter
“Gilles era un grande talento che rimase inespresso. Guidava come un bambino e nessuno ha mai tentato di fargli capire come si gestivano quelle macchine. Anche perché a Maranello gli era tutto permesso”.
Clay Regazzoni
“Non c’è alcun dubbio, Gilles era straordinariamente coraggioso… Era il più gran bastardo contro cui si potesse correre e che io abbia mai conosciuto, ma era assolutamente leale. Un pilota grandissimo…”.
Keke Rosberg
“Tra Long Beach e Monaco, o subito Monaco, era comunque primavera inoltrata del 1978, gli dissi “Senti Gilles, mi devi fare una promessa: porta la macchina al traguardo, non importa in quale posizione, ma arriva alla fine. Fallo per Ferrari!” Lui mi guardò e mi strinse un occhio “Okay” mi disse e mi battè la mano su una spalla”.
Ennio Mortara
“E’ un ragazzo che farà grande strada, è potente, aggressivo, irruente. Dategli un po’ di tempo per abituarsi alla Formula 1 e lo vedrete salire sul podio”.
Mauro Forghieri
“Altri piloti per un po’ girano piano piano, poi si lanciano. Gilles no, lui parte e va sempre al massimo, al cento per cento. In questa filosofia di guida un errore è sempre possibile. Quando hai un pilota che fa dell’impeto e del temperamento le proprie armi tecnico-tattiche, allora devi accettare da lui anche la possibilità che esca di pista”.
Mauro Forghieri
“Certo che se una corsa così l’avesse fatta Jim Clark sareste esultanti. A Villeneuve battetegli almeno le mani”.
Mauro Forghieri (Zolder 1979)
“Lo chiamano Circo della Formula 1 e proprio come un circo si sposta di città in città, issa la sua tenda e fa spettacolo. Tra giochi di magie, belve e domatori il divertimento è sempre assicurato, così come il brivido che offrono gli artisti più spericolati quando tocca a loro salire sul filo teso nel vuoto e danzare. Nell’estate del 1977 tra le tende della Formula 1 si affacciò un pilota dallo sguardo dolce e dal cuore impavido, salì sul filo con la sua Ferrari e per cinque anni lo percorse fra capriole e piroette. Poi un giorno scese ed entrò nella leggenda…”.
da Sfide, programma televisivo di Rai 3 – Gli anni di Gilles Villeneuve, 2002
“Gilles Villeneuve non è stato una semplice stagione che passa, ma un periodo che racchiude lo spirito dell’eternità, un tempo felice che abbiamo passato insieme con lui. Gil ci ha fatto sognare, ci ha fatto tremare e battere il cuore ed è per questo, caro amico, che non ti dimenticheremo mai”.
da“Ventisetterosso.it
Gilles dixit:
“Io dò il tutto per tutto pur di arrivare primo invece che racimolare punti, non ho nessuna intenzione di vincere il campionato del mondo piazzandomi terzo o quarto tutte le volte”.
“Quando faccio un incidente, per i giornali, la televisione o per quello che immagina la gente, è come se io avessi fatto cinque incidenti”.
“Se cerchi il limite, intanto devi passarlo”.
“In Formula 1 quelli col casco si dividono in due categorie: ci sono i piloti e quelli che semplicemente guidano le macchine da corsa”.
”Amo profondamente il mio Paese, i suoi lunghi inverni, la neve, i silenzi. E la nostalgia si fa ancora più forte quando penso che probabilmente non ritornerò mai più a vivere nella cittadina dove sono nato”.
“Penso che il mio principale difetto sia quello di essere egoista. Quello che è mio, è soltanto mio”.
“Pretendo di essere sempre il migliore, in tutto. È nel mio carattere. Non m’interessa una posizione da comprimario”.
“Ho rivisto quell’incidente e penso di aver imparato qualcosa anche da quello. C’è sempre qualcosa da imparare”.
“Se è vero che la vita di un essere umano è come un film, io ho avuto il privilegio di essere la comparsa, lo sceneggiatore, l’attore protagonista e il regista del mio modo di vivere”.
“Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare: perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell’aria che respiro”.
“A parità di macchina, se voglio che uno mi stia dietro, state tranquilli che ci resta”.
“Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve lo porterò a limite”.
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domenica 4 novembre 2012
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