venerdì 29 maggio 2009

Autodromo del Veneto











Pubblico queto post così come l'ho ricevuto a mezzo e-mail da: http://www.motonline.com/index.cfm

Dopo 10 anni di lavoro il progetto Motorcity è pronto a partire, nonostante mille difficoltà. Tra Verona e Mantova sorgerà l'impianto più grande e avveniristico d'Italia. Se ne parla da diversi anni, ma il progetto dell'autodromo che dovrebbe vedere la luce tra i comuni di Vigasio e Trevenzuolo, nella periferia sud della Città di Verona, dovrebbe essere ad una svolta: al Palasport di Vigasio, lo scorso 20 aprile s'è tenuta una conferenza stampa tesa a chiarire i dettagli della futuristica struttura e le motivazioni che ne hanno rallentato la definizione. Abbiamo già avuto modo di raccontare di una conferenza stampa svoltasi in un albergo di Verona nel luglio 2007, dove all'interno della sala si esponevano le linee guida del progetto e all'esterno si assisteva a manifestazioni di gruppi di ambientalisti decisi a far abortire il progetto stesso: in questi mesi sono stati rivisti diversi dettagli, al fine di trovare delle risposte concrete a tutte le obiezioni mosse in ragione dell'impatto ambientale e del radicale cambiamento di cui la zona interessata sarà soggetta. Il risultato, presentato attraverso un fantascientifico video 3D, è una struttura faraonica (fin troppo ambiziosa, verrebbe da dire) che ha spiegato come la pista vera e propria sia solo una parte dell'impianto: al suo interno sono destinati infatti a svilupparsi ampie aree commerciali, un museo, un polo tecnologico con centro ricerche, 44.000 posti auto complessivi e addirittura un parco divertimenti a tema con 60 attrazioni. Non mancheranno poi le piste dedicate ai motard, ai Go-Kart, ai Rally e al Cross, il tutto a fare da cornice ad un autodromo modulare che potrà passare dai circa 5 km della pista "normale" ai 7 km dello sviluppo pieno (in questo caso con l'utilizzo di un tratto stradale realizzato con specifiche ad hoc). Altrettanto importati saranno gli spazi dedicati alla vegetazione, mentre per l'approvvigionamento energetico è stato definito un ampio sistema fotovoltaico in grado di autogestire il fabbisogno dell'intera struttura. Ogni costruzione interna verrà inoltre realizzata secondo le specifiche di bioedilizia "Casaclima", grazie all'impiego di materiali naturali e biodegradabili che testimoniano la grande attenzione rivolta all'ambiente. Stando a quanto comunicato, i lavori sono in attesa dell'approvazione definitiva, e dovrebbero partire nel 2010; il primo "step" prevede l'apertura della pista vera e propria nel 2013, mentre la configurazione completa dell'impianto dovrebbe essere inaugurata nel 2020, quindi dieci anni dopo l'inizio dei lavori. Inutile dire che la zona, attualmente tra le più depresse e desolate della Pianura Padana, subirà degli stravolgimenti notevoli, e per questo il progetto ha posto la viabilità al centro dell'attenzione attraverso la pianificazione di un casello specifico sulla Autostrada A22 e la realizzazione di una tangenziale a 4 corsie come collegamento al parco. Il costo totale dell'iniziativa è enorme: 1 miliardo di euro complessivi. Motorcity occuperà 420 ettari di terreno, per una superficie complessiva di circa 7.000.000 di metri quadri e, una volta ultimato, creerà lavoro per 12-15.000 persone, senza considerare l'indotto creato alle attività commerciali adiacenti e le persone (circa 2.000) impiegate per la realizzazione. L'obiettivo è infatti quello di realizzare una cittadina dei motori che sappia conquistare i turisti, oltre che gli appassionati, confrontandosi ad armi pari con realtà di livello mondiale come Indianapolis (USA), Disneyland Paris (Francia) o il più recente Portimao (Portogallo), solo per fare degli esempi. Numerose le raccolte di firme da parte delle associazioni ambientaliste, WWF prima fra tutte: nei giorni scorsi è stata sottoposta al Presidente della Repubblica una mozione per cancellare il progetto, ma la sala gremita di appassionati e autorità locali, campioni degli sport motoristici e giornalisti, ha evidenziato che i movimenti "pro autodromo" sono altrettanto numerosi, e che Motorcity ha la possibilità di divenire realtà.

L'argomento trattato in questo articolo ha senza ombra di dubbio suscitato il mio interesse. Sicuramente l'idea che nel nostro Pese venga realizzato un impianto di questo genere, non può che fare piacere: prestigio, nuovi posti di lavoro dia per eralizzarlo che per gestirlo, ecc.. ecc.. Leggendo però l'articolo poi iniziano a sorgere i primi dubbi e la domanda che ne emerge è: ma come, lo iniziano nel 2010 e sino al 2020 non sarà completamente a regime? In Italia, si sa, siamo maestri nell'arte di iniziare un'opera senza sapere quando essa verrà portata a termine.. Sorge anche spontaneo anche chiedersi: ma il gioco varrà la candela? Un impianto di questo genere, sarà in grado di giustificare gli investimenti richiesti e risultare redditizio? Le competizioni che richiamano le grandi masse pubblico (e quindi i grandi Sponsor..) sono generalmente il Motomondiale, la SBK e la F1.. In Italia questi Circus fanno già tappa (addirittura la SBK ne fa 3!!!), sarebbe possibile aggiungerne una nuova per ogni manifestazione, o fare lavorare questo impianto, andrebbe a discapito degli altri circuiti già esistenti? Il nostro paese vanta alcuni circuiti tra i più belli del mondo: Mugello, Imola, Misano Adriatico, Monza, Vallelunga. Io penso che si farebbe bene ad investire (al fine di potenziarle e renderle competitive a livello mondiale), su queste strutture che mettono sul piatto una gloriosa storia piuttosto che costruire ex-novo un impianto, con il forte rischio che esso non incontri i favori del pubblico, o che anche nel caso lo faccia, per lavorare debba togliere opportunità agli altri circuiti di Casa nostra.

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