Il blog Cesena Bikers, non è mai stato indifferente al tema della pericolosità dei GUARDRAIL che costeggiano le nostre strade. Le barriere, tanto utili al contenimento delle automobili in caso di sbandata e quindi di uscita di strada, nella loro configurazione attuale (la data della loro progettazione si perde ormai nella notte dei tempi..), si dimostrano invece delle vere e proprie ghigliottine per i malcapitati motociclisti che in caso di caduta abbiano la sventura di finirci contro.. Dopo svariate manifestazioni di protesta; dopo che in rete e sulle riviste specializzate se ne è tanto parlato, finalmente sembra che qualcosa stia cambiando. Pubblico qui di seguito un articolo comparso su la Republica.it dove viene descritto quale potrebe essere il guardrail del futuro, che potrbbe salvare la vita a tanti centauri:
Colpo di scena, dopo mille polemiche e violente proteste dei motociclisti l'Anas dice addio ai guardrail assassini che tante vittime hanno mietuto fra i motociclisti. La nuova barriera di protezione stradale ha un nome che è tutto un programma: "ANAS H2 Bordo Laterale - SM", dove SM sta proprio per "salva motociclisti". Una barriera sofisticata ma semplice da produrre, al punto che potrà essere fabbricata senza problemi da tutti i costruttori che abbiano le attrezzature certificate in Qualità EN ISO 9001 o 9002. Quindi la sua diffusione dovrebbe diventare a breve molto capillare perché oltre alla semplicità costruttiva i progettisti (Centro Sperimentale di Cesano dell'Unità Ricerca ed Innovazione dell'Anas, diretto dall'ingegner Eleonora Cesolini) giurano che sia anche meno costosa da produrre. "L'installazione delle nuove barriere - spiega infatti il Presidente dell'Anas Pietro Ciucci - potrà avvenire progressivamente sulla nostra rete". Vedremo. Per ora si sa che nei crash test (oltre a quelli prescritti dalle norme vigenti, anche su manichini antropomorfi dotati di sensori per la protezione dei motociclisti, che negli ultimi anni hanno registrato un aumento di feriti e morti dovuti all'urto sulle barriere tradizionali in acciaio) ha dato risultati straordinari. "Si è pensato - spiegano infatti i tecnici dell'Anas - al contenimento dello spostamento che la barriera subisce in seguito all'urto, per ridurre lo spazio necessario al suo funzionamento. Le barriere di sicurezza attualmente disponibili sul mercato, infatti, richiedono uno spazio a margine della carreggiata costoso o non sempre disponibile, come nel caso delle strade non ammodernate, che può costituire il presupposto per protezioni inadatte ad urti al di sopra di una certa velocità. A questo aspetto si aggiunga una differenziazione per la sicurezza totale di tutti gli utenti della strada; si pensi, ad esempio, agli effetti di barriere a paletti separati sui motociclisti".
Ora che il progetto c'è e che lo stesso ha dato risultati lusinghieri, dimostrando che con uno sforzo equo la situazione della sicurezza sull nostre strade può essere notevolmente migliorata, attendiamo il riscontro da parte di chi guida il nostro Paese a rendere concreto questo "sogno".. Una volta tanto ci piacerebbe se qualcuno pensasse a noi motociclisti come regolari utenti della strada da tutelare al pari di tutti gli altri e non unicamente come "polli da spennare" attraverso le mille tasse da pagare per l'aquisto della moto, la tassa di proprietà sulla stessa, costi del carburante sempre crescente, ecc. ecc. ecc.. Restiamo in attesa..
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