mercoledì 25 novembre 2009

La moto Ferrari


Appena ho sentito questa notizia ne sono rimasto immediatamente colpito. Nel mio immaginario, sapendo che la Ferrari ha collaborato con MV Agusta per la realizzazione del propulsore della F4, ho immaginato che la Casa di Maranello, volesse realizzare una moto estremamente esclusiva, magari usando come base di partenza la splendida moto Varesina. Immaginavo una sorta di "Super F4" realizzata completamente in magnesio e carbonio, con soluzioni tecniche derivate direttamente dalla MotoGP. Non mi sarebbe neppure dispiaciuto vedere una importante collaborazione tra Ferrari e Ducati in virtù del fatto le due Case italiane condividono il medesimo sponsor: la Marlboro. Anche in questo caso ho pensato ad una strepitosa 1198 vitaminizzata Ferrari o ancor di più ad una spaziale Desmo Sedici col cavallino rampante sul serbatoio. A volte però i sogni devono rimanere tali. La moto in oggetto è qualcosa di diametralmente opposto a quanto avevo già visto correre nella mia fantasia.. Non sono un designer e credo fermamente nel detto: "Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace", ma trovare qualcosa di piacevole nella linea di questa moto, sinceramente, la trovo una impresa a dir poco ardua. Comunque sia ribadisco il concetto "de gustibus..". Pubblico foto e articolo così come l'ho trovato nel sito: Motonline.com:
Il progetto di un designer che però appare completo in tutti i suoi elementi: la linea è futuristica. La tecnica, ardita, guarda sia al passato che al futuro. Questa storia nacque nel 2005 nella testa di un designer israeliano di nome Amir Glinika il quale, chiedendosi come mai la Ferrari non producesse motociclette, scoprì che in passato, circa cinquant'anni prima, la casa di Maranello aveva vantato una produzione in proprio di due ruote. Ecco come è nato questo prototipo, interamente sviluppato in 3D con l'intento di rispettare rigorosamente le linee e la tecnologia usata dalle Ferrai nella storia: "Il fatto che Alfredo Ferrari era appassionato di motociclismo negli anni Cinquanta fu molto significativo da scoprire… Una delle caratteristiche uniche della Ferrari 1953 sono i semimanubri e la soluzione delle sospensioni, che attirarono la mia attenzione e vennero da me tenuti sempre a mente durante lo studio dei componenti del passato e del presente che avrei visto bene, nuovamente, montati sulla mia moto Il mio design è stato influenzato da progetti Ferrari di tutte le epoche: volevo coniugare le migliori linee Ferrari con la tecnologia più recente in termini di motore, cambio e piacere di guida". Il propulsore è un V4 incastonato in un telaio in alluminio: è basato sul blocco motore della Enzo, in cui è stato riprogettato il basamento per spostare in avanti la pompa dell'olio e ospitare un cambio monoblocco che supporta l'attacco radiale del forcellone. È dotato, sfruttando le tecnologie delle auto da Formula Uno, di cornetti di aspirazione attivi, controllati dai dei servomotori che modificano l'inclinazione per regolare l'accesso dell'aria e ottimizzare la combustione alle basse andature. Il forcellone bibraccio, controllato da un ammortizzatore integrato con molle in materiale composito, offre due tipologie di assorbimento delle asperità; l'ideazione di questo elemento ha richiesto molto tempo, ma fondamentalmente si tratta di un meccanismo che segue le geometrie utilizzate negli scooter. La trasmissione finale dovrebbe essere a doppia cinghia. Analoga la geometria della forcella, che presenta una struttura interna in alluminio a "U", poi rivestita in materiale composito. Il sistema frenante vanta tre dischi radiali, ciascuno dotato di doppia pinza frenante: ad essi è abbinato un impianto di frenata integrale gestito dalla complessa elettronica che deriva proprio dalla Formula Uno. Il pannello della strumentazione, infatti, è composto da un touch screen impermeabile che consente di accedere ad ogni tipo di regolazione, dalle sospensioni alla radio, al GPS: il pilota può accedere a sei funzioni per blocchetto elettrico, grazie ai comandi sviluppati direttamente con tecnologia aeronautica.
A questo punto, dati questi primi progetti in 3D non sò se è maggiore la delusione per aver visto sfumare il sogno di una super moto nata dalla collaborazione di Ferrari e una delle aziende italiane che rappresentano l'elite del motociclismo mondiale, o se è più grande la soddisfazione per il fatto che tal moto resterà nella mia fantasia considerando il fatto che non me la potrò permettere e quindi è giusto che nessuno ce l'abbia! Ovviamente stò scherzando (o forse no?)..

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