martedì 29 dicembre 2009

DUCATI 900 MHR & 1000 MHR













Le moto prodotte a Borgo Panigale, hanno trovato ampio spazio sul blog Cesena Bikers sin dalla nascita di quest'ultimo. Il grande amore, provato per le bicilindriche italiane (specie se raffreddate ad aria), siano esse Moto Guzzi o Ducati non è infatti mai stato celato da chi stà scrivendo. Proprio in questi giorni, parlavo della moto in questione con il mio amico Max Magnani. Caparbio e strettamente ancorato alle sue idee, è grandissimo appassionato di Ducati e, come già scritto in un post precedente, creatore di una spettacolare versione della Sport Classic, ispirata proprio alla moto che nel 1978 ha trionfato sull'Isola di Man con in sella Mike the Bike e alle altre cavalcature bolognesi che negli anni settanta hanno dato grande lustro alla Casa felsinea. Da questa conversazione ho tratto lo spunto per pubblicare l'articolo che state leggendo, scrivendo di una delle più belle motociclette che siano state prodotte all'inizio degli anni ottanta. La Ducati MHR (acronimo di Mike Hailwood Replica) è un modello di motocicletta prodotto dalla casa bolognese Ducati dal 1979 al 1986. Presentata al Salone di Londra 1979, giusto un anno dopo la vittoria di Mike Hailwood al Tourist Trophy (categoria TT F1) in sella a una 900 SS nata dalla collaborazione tra Ducati e NCR: la moto venne preparata da Steve Wynne della Sport Motorcycles sia nel motore che nella ciclistica, con modifiche al telaio e ammortizzatori Girling. La moto quindi di base una 900ss NCR, presentava diversi interneti fatti dalla Ducati. Il campione britannico, in sella alla moto italiana vinse a sorpresa, battendo le potenti spécial di produzione giapponese. La "MHR" riprende dal mezzo vittorioso sul Mountain Circuit la colorazione bianco-rosso-verde tratta non dalla livrea del nostro tricolore (come in moltissimi pensarono) ma da quella della Castrol, fornitore dei lubrificanti e sponsor storico del campione britannico (la moto infatti era colorata esattamente come una "latta" d'olio Castrol). La moto, palesemente votata ad un pubblico sportivo (non era neppur dotata di avviamento elettrico), venne ideata e creata per lo "zoccolo duro" dei Ducatisti, desiderosi di possedere una race-replica. La 900 "MHR" fu quindi la madre delle attuali"superbike replica" che ancora oggi fanno impazzire gli appassionati. Imponente e maestosa, era la vera moto per veri bikers. La meccanica è derivata da quella della 900 SS: un bicilindrico a V di 863,9 cc monoalbero coppie coniche con distribuzione desmodromica da 72 CV, alimentato da due carburatori Dell'Orto PHM 40, con cambio a cinque rapporti. Per quanto riguarda la componentistica, sono stati utilizzati prodotti di elevata qualità: strumentazioni Nippo Denso (poi riproposta sulla Darmah) sospensioni Marzocchi, freni (due dischi davanti e uno dietro) Brembo, cerchi in lega Speedline, scarichi Silentium. Dopo una prima serie limitata a 300 esemplari, nel 1980 arrivò una seconda versione, dotata di un nuovo serbatoio più capiente (da 24 litri anziché da 18), carena in due parti e cerchi in magnesio FPS. Nel 1981 fu presentata la seconda serie della MHR, restilizzata (ora vi sono due fianchetti a coprire la batteria) e con varie modifiche al motore (nuove sedi valvole e nuovi innesti del cambio). Il 1983 vide l'introduzione dell'avviamento elettrico, una nuova frizione a secco con comando idraulico e un nuovo telaio, più lungo, alto e pesante, preso dalla 900 S2. Nel 1984 fu presentata la MHR Mille, il cui motore era stato maggiorato a 973 cc, con le seguenti modifiche rispetto al 900: si passò dall'albero composito tipico di tutte le coppie coniche precedenti, all'albero monolitico come la Pantah. Inoltre erano completamente diversi i carter esterni (tornati ad essere belli dopo la parentesi carter-quadri) e parecchie cose del basamento che venne finalmente dotato di un'avviamento elettrico efficace e di un filtro dell'olio in posizione diversa e meglio incluso nel circuito di lubrificazione. In seguito al cambio di gestione in Ducati (passata dalle mani dell'EFIM a quelle della Cagiva), si decise di puntare tutto sulla nuova 750 F1, facendo uscire di scena la MHR nel 1986, dopo 7.169 esemplari (6.058 "900" e 1.111 "Mille").

Caratteristiche tecniche della 900 MHR:
MOTORE
Tipo: 4 tempi, bicilindrico a V di 90°
Alesaggio e Corsa: 86 x 74,4 mm
Cilindrata: 863,9 cc
Rapporto di compressione: 9,5:1
Distribuzione: Desmodromica a camme in testa comandata da coppie coniche
Raffreddamento: Ad aria
Carburatore: Due carburatori Dell'Orto PHM con diffusore da 40 mm
Cambio: Cinque marce
Trasmissione primaria: A ingranaggi
Trasmissione secondaria: A catena
Frizione: A dischi multipli a secco
CICLISTICA
Telaio: Tubolare in acciaio a doppia culla aperta
Sospensione anteriore: Forcella teleidraulica Ø 38 mm
Sospensione posteriore: A forcellone oscillante, ammortizzatori idraulici a doppio effetto e molle concentriche regolabili
Freno anteriore: A doppio disco Ø 280 mm
Freno posteriore: A disco da Ø 280 mm
Pneumatico anteriore: 100/90 V 18
Pneumatico posteriore: 110/90 V 18
DIMENSIONI
Lunghezza: 2220 mm
Larghezza : 700 mm
Altezza: 1280 mm
Altezza sella : 750 mm
Interasse: 1500 mm
Peso a secco: 195 Kg
PRESTAZIONI
Potenza massima: 72 CV a 7000 giri/min
Coppia massima: 8,5 kgm a 5800 giri/min
Velocità massima: 220 km/h

Caratteristiche tecniche della 1000 MHR:
MOTORE
Tipo: 4 TEMPI, bicilindrico a V di 90°
Raffreddamento: aria
Cilindrata: 973 cc (Alesaggio 88 x Corsa 80 mm)
Distribuzione: Desmodromica monoalbero a coppie coniche
Alimentazione: Due carburatori Dell'Orto PHM 40 B
Frizione: Multidisco a secco
Cambio: Sequenziale a 5 marce (sempre in presa) con comando a pedale
Accensione: Elettronica
Trasmissione: Primaria a ingranaggi; secondaria a catena
Avviamento: Elettrico
CICLISTICA
Telaio: Tubolare doppia culla aperta
Sospensione anteriore: Forcella telescopica, ø 38 mm
Sospensione Posteriori: Forcellone oscillante e due ammortizzatori telescopici
Freno anteriore: Doppio disco ø 280 mm
Freno posteriore: Disco ø 280 mm
Pneumatico anteriore: 100/90-18"
Pneumatico posteriore: 130/80-18"
DIMENSIONI
Lunghezza: 2220 mm
Larghezza: 700 mm
Altezza: 1250 mm
Altezza sella: 840 mm
Interasse: 1500 mm
Peso a vuoto: 198 kg
Capacità serbatoio: 24 litri
PRESTAZIONI
Potenza: 83 CV a 7500 giri/min (all'albero)
Velocità massima: 214 km/h

N.B.
Ringrazio Sauro del blog amico SUPERPANTAH per le importanti precisazioni che ha fatto riguardo a questo post. Tutte le correzioni da lui suggerite sono state immediatamente riportate.

2 commenti:

Superpantah ha detto...

Ciao Enrico,
bellissimo articolo come al solito, questa volta però consentimi due piccole precisazioni :-))
La moto vittoriosa del TT nel '78 era una NCR solo in origine,in quanto venne preparata da Steve Wynne della Sport Motorcycles sia nel motore che nella ciclistica, con modifiche al telaio e ammortizzatori Girling e presentava quindi molte differenze con le NCR.
Inoltre riguardo la Mille le modifiche non furono proprio di dettaglio, infatti passò addirittura dall'albero composito tipico di tutte le coppie coniche precedenti, all'albero monolitico come la Pantah. Inoltre erano completamente diversi i carter esterni (tornati ad essere belli dopo la parentesi carter-quadri) e parecchie cose del basamento che venne finalmente dotato di un'avviamento elettrico efficace e di un filtro dell'olio in posizione diversa e meglio incluso nel circuito di lubrificazione. Tutte modifiche che come giustamente hai scritto erano presenti anche nell'ultima serie di 900, che è quella nell'ultima foto. Secondo molti il Mille fu un passo avanti notevole in termini di prestazioni ed affidabilità e la sua prematura uscita di produzione fu veramente un gran peccato.
Ciao e buon anno :-)

Enrico Zani ha detto...

Ciao Sauro, grazie mille per le informazioni che mi hai passato. Ho provveduto immediatamente a correggere il post, in base alle nozioni che mi hai dato. Sono sincero: non conoscevo questi dati ed è un vero piacere per me potermi arricchire con quanto mi hai scritto!
Grazie di vero cuore.. Ci si sente x gli auguri come al solito!!!

Enrico