venerdì 21 gennaio 2011

IOM 1978 la passione oltre la gara


















Il motociclismo nel tempo ci ha abituato a gare epiche che hanno lasciato una impronta indelebile nel cuore e nei ricordi degli appassionati. Il Tourist Trophy, per la sua natura stessa, è uno di quegli eventi del "motorsport" che di questo genere di corse indimenticabili ne ha regalate diverse. Se si volesse citare una edizione mitica per decennio, dagli anni sessanta ad oggi, si potrebbe elencare: 1967 l'infuocato duello tra Mike Hailwood e Giacomo Agostini nella classe 500; 1978 il ritorno di Mike Hailwood sull'Isola e la sua sfida con Phil Read in F1; una qualsivoglia vittoria di Joey Dunlop negli anni ottanta in sella alla Honda V4; 1992 la lotta tra Steve Hislop e Carl Fogarty al Senior TT; 2000 la vittoria nella F1 di Joey Dunlop a 48 anni. Sebbene ognuna di queste edizioni del TT è da considerarsi come la massima espressione del motociclismo sportivo in termini di spettacolarità, sprezzo del pericolo da parte dei piloti e ammirazione da parte del pubblico; tra di esse ce n'è una che ha forse un qualcosa in più: quella del 1978. Come già scritto in un post precedente, al TT del 1978 si sfidarono i due "pesi massimi" del motociclismo britannico ossia Mike Hailwood e Phil Read. Se un regista avesse dovuto scrivere la trama di questa corsa per ricavarne un bel film, molto probabilmente essa sarebbe stata assolutamente identica a come sono andati i fatti! I protagonisti: "Il buono" Mike Hailwood che ritorna al motociclismo dopo circa 10 anni di inattività e a 38 anni si mette ancora i gioco, salendo su di una moto che non ha ancora dimostrato nulla, mettendo a rischio una reputazione di 9 volte iridato e 12 volte (a quel tempo) trionfatore proprio al TT. "Il cattivo" Phil Read, che anni prima aveva detto che non avrebbe mai più corso su quel "dannato circuito" ma che poi dietro le lusinghe della Honda, la quale gli affidò una moto velocissima (oltre ad un lauto compenso..), fa il suo ritorno, duro e determinato come sempre. "La trama": i due danno vita ad un duello infuocato fatto di record sul giro ad ogni passaggio. "Il gran finale": la moto di Phil Read sfinita dallo stress impostogli dal suo pilota cede, Mike Hailwood che era già in vantaggio trionfa, acclamato dalla folla. Persino il rivale lo va ad applaudire, riconoscendo il suo immenso valore. La leggenda inoltre vuole che Phil Read la sera partecipi ai festeggiamenti organizzati per il vincitore. Come velocemente descritto quindi questa edizione del TT mise sul piatto il necessario per restare per sempre nella storia, oltre che da un punto di vista puramente sportivo anche da un piano umano. Ducati ed Honda che avevano fatto parte di questa contesa capirono la portata dell'effetto generato dal TT del 1978 e il conseguente successo commerciale che esso avrebbe potuto riscuotere tra il pubblico. Decisero quindi entrambe di allestire due "special" di serie ossia la 900 MHR e la CB 750 Phil Read Replica. Di fatto quindi veniva offerta al pubblico la possibilità di acquistare la moto (una replica, omologata per la circolazione su strade aperte al traffico..) delle moto che erano state cavalcate dai due grandi piloti. Entrambe le moto sono ancora oggi bellissime e hanno mantenuto altissimo il loro valore, rappresentando per gli appassionati due veri "pezzi" da collezione. Esse sono due progenitrici delle attuali Superbike ed hanno aperto la strada a quella che oggi è una regola per le Case motociclistiche ossia avere in listino la propria race-replica; nei primi anni ottanta questa non solo era un'eccezione ma lo si poteva considerare un e proprio "azzardo", ancor più per la piccola Casa bolognese che non per l'immenso colosso nipponico. Per fortuna il mondo dei motociclisti è fatto di cuore e passione molto più di quanto non sia fatto di razionalità: è proprio grazie a questi che moto come la Ducati 900 MHR e la CB 750 Phil Read Replica hanno visto la luce, segnando per sempre la storia del nostro sport!
Per saperne di più:
La storia del TT 1978:
Ducati 900 MHR:

2 commenti:

sburbiz_marca ha detto...

Senza ombra di dubbio le sfide del TT, specie quelle citate (oltre a quelle memorabili tra Fogarty ed Hislop)sono parte integrante della storia del motociclismo sportivo.
Da sempre vado ripetendo ai denigratori e a chi sottovaluta le road races che queste ancora oggi rappresentano delle vere e proprie zone franche della passione motociclistica, dove è indubbio l'altissimo rischio ma allo stesso modo vi è un record di presenze con veri e propri specialisti del genere.
Certe imprese, certi personaggi e le loro moto però restano episodi unici,irripetibili, indimenticabili e bellissimi.

Enrico Zani ha detto...

Cesena Bikers tratta l'argomento TT e le road races in genere da quando è stato creato.. Con noi sfondi una porta aperta in quanto è da un bel po' che sosteniamo che, per quanto pericolose, esse siano rimaste tra le poche corse vere, insieme all'endurance..