lunedì 31 gennaio 2011

La Coppa Selva di Fasano





Nelle foto, partendo dal basso:
- una foto di Nicola Ruggero, stimato meccanico e bravo pilota di Fasano (corteggiato a lungo da Giacomo Agostini quando veniva a correre alla Selva) che partecipò ininterrottamente alla gara oltre che a diverse edizioni della famosa MILANO-TARANTO.
- due foto del vincitore dell'ultima edizione della gara impegnato nella cuva "YUPPA" e nel piccolo rettilineo detto "PARETONE".
- un sidecar sempre alla YUPPA.

Ho ricevuto il materiale che vado a pubblicare (compreso il post) dal lettore di Cesena Bikers: Enzo Loprete. Trattasi di un post inerente alla gara motociclistica in salita Fasano-Selva. Ammetto che non conoscevo questa competizione ma che ho trovato quanto mi è stato girato estremamente interessante dato che narra una storia di vera passione! E' ovviamente semplice parlare dei GP, della Superbike, del TT, dell'Endurance e di tutte quelle competizioni e di tutti quei campionati che hanno una grande visibilità e sui quali è abbastanza semplice reperire del materiale. Il motociclismo è però fatto di passione, è fatto di uomini, delle loro gioie e dei loro drammi. Ecco perché ho deciso di dare spazio su questo blog a quanto scritto da un nostro lettore che con passione ed umiltà ha raccolto del materiale circa una gara considerata "minore": un granello di sabbia nello sconfinato universo del motociclismo che però per quanto “piccola” e di interesse locale essa sia stata, ha catalizzato per diversi anni la voglia di mettersi in luce e quella di correre in sella alle loro motociclette da parte di numerosi bravi piloti. E' per questo che voglio ringraziare Enzo per la sua preziosa collaborazione. Colgo quindi l'occasione per invitare anche gli altri lettori di Cesena Bikers, qualora avessero del materiale che vorrebbero vedere pubblicato, dei suggerimenti e tutto ciò che possa far crescere questo blog ad inoltrarmelo. Il materiale, una volta da me visionato potrà essere pubblicato, menzionandone ovviamente l'autore.


Faccio una breve cronistoria di questa affascinante gara che si è svolta sui tornanti della Selva di Fasano fino ai primi anni settanta quando la scomparsa di un copilota sidecars bloccò le future edizioni, venendo poi ripresa nell'80 per qualche altra edizione sino a che nell'1983 vide la sua ultia edizione. Da allora, non ci fu più seguito per questo tipo di gare motociclistiche perché i soliti amministratori e gente affarista riteneva più importante quella automobilistica perché richiamava più piloti, più gente.. più interessi economici!
Un vero peccato non rivedere più tutto questo per chi, come me e tanti altri appassionati veri di motociclismo, vedevano in quei due giorni l'enorme sacrificio di piloti che con ogni sforzo venivano a gareggiare lasciando un profondo segno in una gara in cui essi sfidavano contemporaneamente il cronometro, se stessi ed il loro mezzo.. ( a proposito di sforzi se può interessarti il mio esordio come pilota nell'85 puoi consultare il sito:
http://www.125stradali.com/ alla voce in fondo pagina I RICORDI DI ENZO). A distanza di diversi anni, almeno nel mio caso, malgrado il matrimonio, il piccolo e bla bla bla.... nutro ancora dentro una voglia matta di trovare gente che ha partecipato alla gara alla Selva, vedere foto che fanno parte del loro bagaglio personale di piloti e perché no, ascoltare anche i loro commenti.
Enzo Loprete

2 commenti:

sburbiz_marca ha detto...

Le gare in salita sono una parte di quel motociclismo romantico e appassionato che bisognerebbe salvaguardare e invece sopravvive più per l'ostinata resistenza di pochi che non per la volontà di molti. In Liguria, dalle mie parti, delle tante gare (anche a livello nazionale) un tempo esistenti ne sono rimaste che poche briciole.
Da qualche anno la FMI ha ripreso in considerazione queste competizioni ma gli ostacoli sono sempre tanti. Stefano Pagnozzi ai tempi delle formula TT nelle salite era un mattatore della sua classe e un campione indiscusso della salita in generale, oltre che un pilota spettacolare.
Vedere quella Laverda suscita sempre tanta nostalgia, sia per la casa di Breganze che per Pagnozzi, senza contare i tanti altri eroi delle salite a cavallo tra gli anni settanta e ottanta che ho avuto la fortuna di vedere in azione. Da bambino certe cose rimangono impresse indelebili!

Enrico Zani ha detto...

Concordo pienamente con le tue parole. Ringrazio inoltre il lettore di Cesena Bikers che ha contribuito alla causa, inoltrandomi questo prezioso post