venerdì 1 aprile 2011

Circuito di Brands Hatch






















Continua la rubrica di Cesena Bikers dedicata ai tracciati che hanno fatto, che fanno e che faranno la storia del motorsport in tutto il mondo. Dopo "essere stati": in Germania sullo spaventoso Nordschleife (ossia il vecchio Nurburgring); ad Imola in Italia per vedere il bellissimo Autodromo Dino & Enzo Ferrari; sul Laguna Seca Recaway negli USA; sul cittadino di Macao; e sul mitico tracciato di Mosport in Canada è il momento in cui il nostro "viaggio" faccia tappa nella vecchia Inghilterra. Oggi voglio infatti scrivere del tracciato di Brands Hatch:
Brands Hatch è un circuito motoristico situato a Kent, in Inghilterra. Il nome del circuito deriva da "de Brondehach", termine arcaico che significa "entrata per la foresta". Brands Hatch è conosciuto come uno dei circuiti più tecnici della Gran Bretagna. Costruito in un anfiteatro naturale, il tracciato contiene molti cambi di pendenza e ondulazioni e permette agli spettatori una visuale eccellente di quasi tutta la pista. Questi fattori hanno permesso al circuito, anche grazie alla sua vicinanza con la capitale Londra, di essere inserito nel calendario della Formula 1 dal 1964 al 1986. Brands Hatch ha scritto alcuni momenti storici di questa specialità motoristica come l'incredibile duello tra Jo Siffert e Chris Amon nel 1968 e la prima vittoria del futuro campione del mondo Nigel Mansell nel 1985. La corsa inizia alla Brabham Straight: un finto rettilineo in pendenza dove è situata la zona paddock ed i box. La curva seguente è la Paddock Hill Bend, una curva a destra in notevole pendenza, unica in tutto il mondo delle corse. Successivamente si affronta il rettifilo della Hailwood Hill per entrare poi nel tornante a destra Druids Bend. Si scende poi nuovamente in pendenza alla curva Graham Hill Bend per poi voltare a sinistra nella leggera Cooper Straight, che corre parallela ai box. Il circuito Indy (quello corto..) prosegue affrontando parte della curva a sinistra Surtees per poi curvare a destra prima nella salita McLaren e poi in discesa nella Clark Curve che riconduce al traguardo. Il circuito GP (il tracciato nella sua intera estensione) affronta invece interamente la salita della curva Surtees per e successivamente il Pilgrim's Drop e la discesona Hawthorn Hill. Il tracciato cambia nuovamente pendenza affrontando la curva in salita a destra Hawthorn Bend e il rettilineo Derek Minter Straight, per poi rientrare a destra nella Westfield Bend e nella successiva piega a destra Dingle Dell (che durante gli anni '90 era una variante destra-sinistra-destra) arrivando poi al curvone a destra denominato Sheene Curve. Si entra così nel tratto finale del circuito che presenta una curva secca a sinistra, la Stirling Bend, un rettilineo, il Clearways, che immette il circuito GP in quello Indy affrontando la finale Clark Curve, proiettando i piloti sul traguardo. ll circuito era originariamente un campo di addestramento militare, poi trasformato da un gruppo di ciclisti, capitanato da Ron Argent, in un circuito in terra battuta adatto per gli allenamenti. La prima gara avvenne nel 1928, una 4 miglia ciclistica. Pochi anni dopo i motociclisti incominciarono ad usare il tracciato prima che lo stesso venisse usato come parcheggio di mezzi militari durante la II Guerra Mondiale. Il circuito GP fu costruito nel 1959 e ospitò il suo primo gran premio Formula 1 nell'agosto del 1960, vinto da Jack Brabham. Presto il circuito fu venduto alla Grovewood Securities e John Webb lo diede in controllo alla Motor Racing Developments. La nuova gestione ottenne ottime negoziazioni con la RAC per portare il "British Grand Prix" in alternanza tra il Circuito di Silverstone e Brands Hatch. L'11 luglio 1964 Brands Hatch ospitò il primo gran premio ufficiale del mondiale Formula 1, vinto da Jim Clark. Ogni 2 anni il circuito continuò ad ospitare i gran premi, ciononostante gli incidenti mortali alla Paddock Hill Bend di George Crossman, Tony Flory e Stuart Duncan, oltre al serio infortuneo di altri 2 piloti negli anni 1965 e 1966. Dopo la morte di Jo Siffert nell'Ottobre 1971 il circuito fu dotato di maggiori impianti di sicurezza e poté così continuare ad ospitare gare di Formula 1 oltre che competizioni delle serie Formula Ford e IndyCar. L'ultimo Gran Premio di F1 corso a Brands Hatch risale al 1986 e fu vinto da Nigel Mansell, in una gara caratterizzata da un maxi-incidente al via che causò la fine della carriera del pilota francese Jacques Laffite. Nel 1986 John Foulston comprò i circuiti di Brands Hatch, di Oulton Park e di Snetterton, oltre che quello di Cadwell Park l'anno seguente, dalla Grovewood Securities. La nuova compagnia fece sì che il circuito di Brands Hatch ospitasse due nuovi campionati, quello della Formula 3000 e della Superbike. Nel 1988 fu modificato il tracciato con l'aggiunta della chicane Dingle Dell e furono costruiti nuovi box. Proprio in quell'anno, ci fu un pauroso incidente nella gara di Formula 3000 che coinvolse una decina di piloti, tra cui anche l'inglese Johnny Herbert, (futuro pilota di Formula 1 negli anni successivi), che riportò ferite gravissime alle gambe che quasi gli costarono la carriera. Tutti questi incidenti dimostravano come il tracciato, malgrado le modifiche subite negli anni, restava comunque molto pericoloso, con spazi di fuga in certi punti del tutto inadeguati. Nel 1999 Nicola Foulston annunciò che a Brands Hatch sarebbe tornata la F1 ma vendette la compagnia alla Octagon Motorsports che perse l'occasione datagli da Foulston. Il circuito fu ancora venduto nel 2004 alla Motorsport Vision finanziata dall'ex pilota di F1 Jonathan Palmer. Nel 2003 la Champ Car gareggiò a Brands Hatch e la gara fu vinta da Sébastien Bourdais. Attualmente il circuito di Brands Hatch ospita i campionati mondiali Superbike e Supersport, il neonato campionato A1 Grand Prix, il FIA WTCC (World Touring Car Championship) e il campionato tedesco turismo Deutsche Tourenwagen Masters (DTM), oltre a varie competizioni europee e britanniche. Il 3 agosto 2008, proprio durante gara 1 del campionato mondiale supersport, perde la vita il giovane pilota inglese Craig Jones, 23 anni appena. Durante il sedicesimo dei venticinque giri previsti dalla gara, quando transitava sul rettilineo del traguardo, ha perso il controllo della moto, finendo disarcionato. Nella caduta è stato colpito prima dalla sua moto, poi dalla ruota anteriore della moto di Andrew Pitt, che, al momento della caduta, era subito dietro di lui. Trasportato in un ospedale di Londra, è morto nella notte, a causa delle gravi ferite. Questo incidente ha portato di nuovo l'attenzione sui pericoli che ancora riserva il circuito anche se, ad onor del vero, questa volta la tragedia non è imputabile alla pur appurata pericolosità del tracciato. Lo stesso dibattito si è riacceso dopo la morte di Henry Surtees, avvenuta durante la seconda gara della Formula 2. Surtees viene colpito alla testa da una ruota della macchina di Jack Clarke che si era staccata dopo che la vettura si era scontrata contro un muro. La ruota colpisce il casco di Surtees. L'auto, con il suo conducente ormai inconscio, continua dritta contro una barriera alla curva Sheene. Surtees viene estratto dalla macchina e portato al centro medico del circuito, dove è stato stabilizzato prima di essere trasferito al Royal London Hospital. La sua morte è stata attribuita a gravi ferite alla testa, inflitte dalla collisione con la ruota, piuttosto che il seguente scontro con le barriere. La sua morte verrà annunciata in serata.
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