venerdì 29 aprile 2011

Moto Morini Settebello




Pubblico con grande piacere su Cesena Bikers questo bellissimo post scritto ed inoltratomi dal lettore e "collaboratore" del blog, Valentino Masini. Lo ringrazio per la passione e la dedizione con la quale ha steso questo articolo inerente la Moto Morini Settebello. Oltre al post voglio anche pubblicare la bellissima introduzione che Valentino mi ha scritto, dalla quale traspare tutta la sua grande amore per la motocicletta:

Ciao Enrico, seguendo il tuo consiglio sto' preparando alcuni “servizi” che intendo mandarti al fine che vengano pubblicati sul blog di “Cesena Bikers”. Ovviamente se lo riterrai opportuno. Se ciò dovesse avvenire, per quanto riguarda argomenti relativi a moto o avvenimenti del passato, mi farebbe piacere se venissero presentati con lo “slogan” sotto riportato: per capire chi siamo.... Il servizio che ho deciso di inviarti per primo parla della Moto Morini e del “Settebello” moto progettata a meta' degli anni 50 ma sulla breccia sportiva per oltre 20 anni. Penso sarà come argomento, il più “vecchio” che verrà da me preso in considerazione in quanto, pur essendo un appassionato di moto d' epoca, la mia curiosità motociclistica si rifiuta di indagare più indietro nel tempo. Ritengo che ognuno di noi rimanga legato per la vita a un epoca, per quanto mi riguarda sono rimasto particolarmente affezionato agli anni 60/70, con prevalenza per questi ultimi. Perché allora una moto progettata nel 1953? Perché io sono grandicello almeno di anagrafe, di testa no e questo ti assicuro sta diventando un problema. Nei miei ricordi di quando ero bambino ci sono tutte le moto dell'epoca, la forma dei marchi sul serbatoio e sulle fiancatine mi aiutava a distinguerle perché ancora non sapevo leggere, erano veramente tante le case costruttrici di moto e già nella mia testa si stava delineando una ideale classifica. Alcune erano davvero bellissime! Quando capitava di incontrare una Ducati Elite o una MV Agusta Disco Volante c' era veramente da rimanere incantati ma erano rarissime. Le Moto Morini 175 erano molto diffuse, il Tresette Sprint e il Super Sport in particolare, assomigliavano al Settebello da competizione tanto che, nell' immaginario collettivo tutte le Morini 175 sportive venivano chiamate “Settebello”. Erano moto bellissime, armoniose, molto curate e quando erano in moto producevano un suono inconfondibile. Il Settebello è la moto che tutti gli appassionati dell'epoca avrebbero voluto possedere. Io pur desiderandolo non ho mai avuto il piacere di possederne uno, all'epoca ero un bambino. Oggi possedere un Settebello equivale a un deposito in Banca che aumenta con il passare degli anni ma questo non è mai stato il mio obiettivo.


“PER CAPIRE CHI SIAMO OCCORRE SAPERE COSA ABBIAMO FATTO”

Moto Morini 175 “Settebello” 1953/63

La Moto Morini Settebello può essere considerata una delle moto migliori mai costruite: veloce, affidabile, robustissima, facile da guidare e da tenere a punto, caratteristiche ideali per una moto da corsa destinata ai piloti privati. Prima di parlarne nello specifico, desidero comunque fare un breve riassunto storico di come ebbe origine la Moto Morini in quanto ci aiuterà a capire meglio come si operava un tempo, il perchè di alcune scelte e come funzionava tutto il sistema.
La Moto Morini venne fondata da Alfonso Morini che già nel 1914 appena diciottenne, aprì una piccola officina in Via Salvatica a Bologna per la riparazione di motociclette.
Durante la prima guerra mondiale, fu chiamato alle armi e assegnato alla manutenzione delle motociclette, facendo ulteriore esperienza.
Nel 1924 entro' in società con Mario Mazzetti che già fabbricava motociclette ( MM ). In questo frangente ebbe modo di partecipare alle gare dell'epoca con discreto successo e stabilire nel 1933 il record mondiale di velocità nella classe 175 a oltre 162 km/h.
Nel 1937 comunque il sodalizio con Mazzetti si interruppe e aprì un officina per la costruzione di motocarri in Via Malvasia, 61.
Se la prima guerra del 15/18 gli fu di aiuto, la seconda con i suoi bombardamenti a tappeto, gli rase al suolo la piccola fabbrica.
Alfonso Morini, finito il conflitto mondiale, si rimise comunque subito al lavoro e aprì una nuova officina in Via Berti, 1. Questa volta per fabbricare in proprio motociclette.
Nel periodo post bellico c' era sopratutto richiesta di mezzi super economici e la prima Moto Morini fu una 125 a 2 tempi.
Nel giro di pochi anni l' economia riprese a “tirare” e alla Morini ritennero che fosse giunto il momento di progettare una moto più “nobile”.
Nel 1952 la produzione Morini passo' quindi al 4 tempi con un motore di 175 cc ad aste e bilanceri
che opportunamente adattato, andò ad equipaggiare' tutta una serie di motociclette: tranquille utilitarie, gran turismo e sportive. Le Morini 4 tempi 175 cc. vennero poi prodotte e vendute con grande successo per almeno una decina di anni.
Con la stessa architettura, ma nei particolari tutto un altro motore, nel 1953 nasce il famoso
( vi renderete conto perché ) “SETTEBELLO” moto destinata alle competizioni “minori”.
A quel tempo ( stagione permettendo ) si correva tutte le domeniche, in diverse citta' e in una serie interminabile di campionati: provinciali, regionali, nazionali, in circuito, in salita e sulla lunga distanza. Il riscontro del pubblico era enorme e le case motociclistiche partecipavano in massa, sia ufficialmente che progettando moto destinate ad essere vendute ai piloti privati.
Allora la televisione non esisteva e i mezzi di informazione erano scarsi, le competizioni e il contatto diretto con il pubblico rappresentava per le case un ottimo veicolo pubblicitario, specialmente in caso di vittoria.
Alfonso Morini, oltre che un grande tecnico, era dotato di grande personalità e determinazione, in molte occasioni diede prova di grande lungimiranza, spesso riusciva a inquadrare le situazioni, prima e meglio dei suoi avversari, con pochi mezzi a disposizione, visto le dimensioni dell'azienda, riuscì ad ottenere risultati sportivi eccezionali. In poche parole era un gran furbo.
Prima di tutti gli altri aveva capito che una motocicletta semplice, ben progettata, costruita con ottimi materiali, e curata nei minimi particolari, poteva spuntarla contro macchine, sulla carta più evolute.
Occorre tenere presente che a quei tempi gli operatori del settore non avevano una grande cultura di meccanica fine, quasi sempre si trattava di meccanici da bicicletta che avevano cominciato a mettere le mani sulle moto avventurandosi oltre le proprie reali conoscenze tecniche.
Per questi personaggi sarebbe stato sicuramente piu' facile tenere a punto un aste e bilanceri che un coppie coniche o un bialbero
I preparatori con le idee chiare erano veramente pochissimi e quelli più bravi, spesso trovavano posto presso le numerose case esistenti all'epoca.
Per un pilota privato era difficile trovare un meccanico (allora si chiamavano così ) che fosse in grado, anche solo di tenere a punto una moto da competizione e la situazione peggiorava tanto più la moto era sofisticata.
Fu in questo panorama che Alfonso Morini decise di mettere a disposizione dei piloti privati il Settebello, un 175 cc. ad aste e bilanceri appunto. Fu presentato nel 1953, veniva venduto in assetto da strada per potere partecipare alle gare di gran fondo tipo: Milano Taranto e Giro D' Italia, nonché alle gare Sport, Derivate di Serie ma era a tutti gli effetti una moto da corsa.
Naturalmente fu venduta anche per uso stradale ( gli “smanettoni” esistevano anche allora )
Fu prodotta fino al 1962/63, ma rimase vincente fino al 1973 conquistando addirittura il Campionato Italiano della Montagna, con Alessandro Ricca.
I primi Settebello erano dotati di molle valvole elicoidali, ma già nel 1955 furono impiegate molle a spillo, in otto anni di sviluppo fu sottoposto a continui aggiornamenti su telaio e motore, l' ultima versione del “Settebello” 1962/63 denominato “aste corte”o “tipo Agostini”, divenuto il piu' famoso e ricercato dai collezionisti, a Monza con carena, era in grado di superare i 190 Km/h...!
Di questi esemplari ne furono costruiti all'epoca una dozzina in tutto, di cui 3 ad uso dei piloti ufficiali ed i restanti destinati ai vari piloti privati assistiti di lusso e concessionari importanti.
Molti possessori dei modelli precedenti, tramite l' acquisto di ricambi messi allora regolarmente in vendita dalla Morini, e ora dai vari “replicatori”, sono comunque riusciti ad aggiornare le proprie moto. Il fenomeno ha fatto si che oggi, ci siano “in circolazione” molti piu' esemplari di “Aste Corte” di quanti effettivamente costruiti a suo tempo.
Il Morini Settebelo 175 cc. alla guida di svariati piloti, casa e privati, vinse nella sua carriera:
4 campionati italiani Juniores, 14 volte il campionato italiano della montagna, svariati campionati provinciali e regionali, oltre a collezionare innumerevoli successi ovunque, anche all' estero: Francia, Spagna, Inghilterra, ecc. Le corse titolate vinte dal “Settebello” dal 1954 al 1973 di cui si abbia documentazione certa sono 342..! oltre naturalmente a una serie sterminata di piazzamenti.
Il Settebello è stato il cavallo di battaglia di tantissimi piloti per quasi 20 anni, a tale proposito vorrei ricordare Virgilio Campana ( Gildo ) Cesenate di Tipano vincitore di molte gare, fu uno dei primi ad utilizzarlo, divenne pilota ufficiale Moto Morini e poi concessionario.
Persona veramente squisita, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente in quanto fino a pochi anni fa partecipava alle varie rievocazioni storiche con il gruppo di Cesena di cui faccio parte.
Molti piloti divenuti poi campioni, si cimentarono all'inizio della carriera con il Settebello: Gilberto Parlotti, Angelo Bergamonti, Roberto Gallina ecc. il più famoso per la carriera conseguita fu Giacomo Agostini, la prima gara la disputo' il 18 luglio1961 quando aveva 19 anni, partecipando alla Trento- Bondone, la moto era stata acquistata dal concessionario Rovaris di Bergamo, a rate mensili di 30.00 lire al mese per un totale di 500.000 lire. Si presento' al via senza avere fatto la minima preparazione e si classifico' 2° preceduto solo da Attilio Damiani, pilota ufficiale Moto Morini. Agostini fu subito notato dagli uomini della Morini e tenuto in considerazione per un suo eventuale passaggio nella squadra ufficiale.
A tale proposito si è sempre raccontato un curioso aneddoto che vorrei riportare.
Il 27 maggio 1962 ebbe luogo la famosa gara in salita Bologna-San Luca. Agostini era ormai divenuto l' uomo da battere, anche perchè nel frattempo aveva sottoposto la sua moto ad una cura ricostituente direttamente presso la Morini a Bologna.
Essendo la corsa di casa vi assisteva anche Alfonso Morini in persona, i vari partecipanti avrebbero fatto carte false per ben figurare, anche perché si era sparsa la voce che, il vincitore della gara sarebbe diventato poi pilota ufficiale.
Durante le prove Agostini fu velocissimo ma si rese conto che con una diversa rapportatura avrebbe potuto fare meglio, con se non aveva il pignone ritenuto giusto e pensò di chiederlo in prestito al suo rivale più pericoloso, un tale Roberto Gallina. (si proprio il divenuto Team Menager della Suzuki, vincitore di 2 titoli mondiali nella 500 con Lucchnelli e Uncini: 1980 /81) Gallina che lo aveva glielo presto'. La gara fu vinta da Agostini con Gallina staccato di pochissimo. Senza quel pignone, chissà se Agostini avesse vinto ugualmente? Se il vincitore fosse stato Gallina, le moto ufficiali, sarebbero state sue e non di Agostini come puntualmente si verifico'. In tal caso la carriera dei due , sarebbe stata la stessa? Non lo sapremo mai.
Nel 1963 comunque Agostini e il “Settebello” ufficiale conquistarono' il campionato della montagna 175 ( F2 ) vincendo 8 gare e 2 secondi posti, oltre al campionato di velocità Juniores in circuito, facendo sue tutte le gare in programma.
Nel 1960 la Morini aveva preparato una versione di “Settebello” monoalbero, debutto' a Monza stabilendo il giro record a 149,351 Km/h ma nonostante i buoni auspici non vi fu seguito.
Sempre nel 60 fu inoltre preparato direttamente dalla casa, e in seguito da preparatori privati una versione maggiorata a 220 per correre nella classe 250. Pilotata da Bergamonti, Parlotti, Patrignani e altri, fece qualche puntata anche nelle gare di velocità Senior.
La maggiorazione del “Settebello” fu presa in considerazione in quanto le gare per la classe 175 andavano via via diminuendo un po' ovunque e questa fu la vera causa che ne determinò la fine.

DATI TECNICI UFFICIALI MOTO MORINI DEL 1956

MOTORE:
Monocilindrico a 4 tempi inclinato di 14°.
Alesaggio 60 mm, corsa 61 mm. Cilindrata effettiva 172,4 cc.
Rapporto di compressione, 9,5:1
Potenza effettiva 15 Cv a 8.550 giri min.( 85 CV/Litro )
Cilindro in lega leggera con camicia in ghisa
Testa in lega leggera con sedi valvole riportate.
Distribuzione ad aste e bilanceri.
Fase: Aspirazione apre 45° prima del PMS, chiude 70° dopo il PMI.
Scarico: apre 75° prima del PMI, chiude 35° dopo il PMS.
Gioco punterie a freddo di 0,25 mm.
Accensione a dinamo spinterogeno. Anticipo manuale con manettino sulla parte sinistra del manubrio, massimo anticipo 55° prima del PMS. (in realta' i gradi sono 40-43 )
Alimentazione con carburatore SS da 22,5 mm. come da regolamento per formula Sport.
Lubrificazione a circolazione forzata e olio nel carter motore (2 kg.)
Frizione a dischi multipli a bagno d' olio
Cambio ravvicinato a 4 marce. Trasmissione primaria ad ingranaggi, finale a catena.

TELAIO:
Monoculla aperta, in tubo di acciaio
Sospensioni: Anteriore. Forcella telescopica idraulica a steli coperti
Posteriore. A forcellone oscillante con ammortizzatori idraulici coperti.
Freni a tamburo laterali da 160 mm. anteriori e posteriori.
Ruote a raggi da 19”.
Pneumatici: Anteriore (rigato corsa) 2,50 x19. Posteriore (scolpito corsa) 2,50 x 19
Peso a vuoto kg. 101 in assetto strada con: fanali, avvisatore acustico, cassetta attrezzi, portatarga, sella biposto ecc.
Velocita' 140 km/h

DATI RIFERITI ALL'ULTIMA VERSIONE “ASTE CORTE” 1962/63

MOTORE:
Carter fusi in terra con coperchi di profilo diverso
Cilindro in alluminio con flange di attacco al carter rinforzate
Aste di comando delle valvole piu' corte e piattelli piu' piccoli, tutto il complesso piu' leggero del precedente.
Testa con condotto di aspirazione piu' inclinato e valvole magiorate al limite
Rapporto di compressione 11,5:1.
Potenza 22,5 CV a 10.500 giri. (128 CV/Litro)
Distribuzione ad aste e bilanceri con molle valvole a spillo.
Fase: Aspirazione apre 57° prima del PMS, chiude 76° dopo il PMI
Scarico apre 78° prima PMI, chiude 55° dopo il PMS
Gioco punterie a freddo di 0,25 mm.
Anticipo accensione fisso a 40°
Carburatore SS da 25 – 28 mm. a seconda del tipo di impiego.

TELAIO:
Sempre monoculla aperta ma piu' basso e corto. Tubo anteriore leggermente curvato.
Sospensioni: Anteriore, forcella Ceriani da Gran Premio
Posteriore, ammortizatori Ceriani, il forcellone di sezione ovale, rinforzato
e alleggerito.
Freni: Anteriore Oldani centrale a doppia camma in magnesio.
Posteriore prima laterale poi centrale in magnesio.
Ruote a raggi con cerchio Borrani Record da 18”.
Peso 98 Kg. in assetto pista.
Velocita' (con carena) oltre 190 Km/h


Valentino Masini ( Cesena Italy )
E-mail: vmasini@libero.it

Per saperne di più:
http://cesenabikers.blogspot.com/2009/02/blog-post.html

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