Daytona, 11 marzo del 1977. Nella foto vediamo il vincitore della 200 Miglia Cook Neilson in sella alla sua Ducati 750 SS N.31 (chiamata Old Blue). Accanto al pilota della Ducati ci sono gli alfieri della Kawasaki: secondo classificato, Dave Emde (a sinistra), schierato dal team ufficiale della Casa di Akashi; terzo classificato, Wes Cooley (a destra), portacolori del team Kawasaki Yoshimura. Con questa vittoria di una moto di Borgo Panigale sul famigerato circuito della Florida, nella gara più importante di tutto lo scenario AMA, si realizzò un altro sogno dell'Ing. Fabio Taglioni: vedere una “sua” moto trionfare oltre che in Europa, anche nelle gare d'oltre oceano. Il fatto poi che questa fosse schierata da un team privato, senza quindi l'appoggio diretto della Casa, fu una ulteriore prova della grande affidabilità, della velocità e della bontà generale del progetto. In fabbrica, a Borgo Panigale, l'Ing. Taglioni, progettista di quella fantastica moto, insieme a tutti i lavoratori della fabbrica bolognese fecero una gran festa per quello splendido trionfo. Questa vittoria, la cui cronaca venne riportata dalla stampa specializzata dell'epoca, in Italia non fu tanto clamorosa come quella di Paul Smart a Imola nel 1972. Essa contribuì però in maniera determinante a far conoscere negli Stati Uniti il nome e la storia di Ducati, suscitando presso gli appassionati d’Oltreoceano grande ammirazione e rispetto. Sempre nel corso della stagione AMA 1977, Neilson, in sella alla sua splendida 750 SS ottenne una serie di secondi posti: a Laguna Seca (California), a Sears Point e al Riverside International Raceway (California). Questi risultati lusinghieri provarono definitivamente che questa moto e questo pilota insieme formavano un binomio fortissimo e che la strepitosa vittoria di Daytona non fu un episodio fortunato.
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