mercoledì 2 febbraio 2011

Quando gli uomini erano veri uomini e le motociclette erano vere motociclette..


Anno 1987, campionato AMA classe 250cc. Nella foto vediamo John Kocinski (sulla Yamaha del Team Roberts Nordica-Lucky Strike n.80), in piena battaglia con Randy Renfrow (in sella alla Honda Vance & Hines n.4) e con Alan Carter (sulla Honda MacLean Racing n.97) sul pericoloso circuito del Mid-Ohio. Per la cronaca fu il pilota dell'Arkansas ad aggiudicarsi la corsa su Donny Greene (giunto secondo al traguardo) e Randy Renfrow (terzo all'arrivo). Per Alan Carter “solo” la quinta piazza.
Nel post precedente ho scritto della carriera che Jonh Kocinski ha avuto nella classe 250 del Motomondiale, categoria in cui ha militato dal 1988 al 1990 (con una brevissima parentesi nel 1993 quando tornò per poche gare in sella alla Suzuki). Cercando sul web ho trovato questa bellissima foto che ritrae “Little John” nel 1987 in sella alla quarto di litro di Iwata mentre è impegnato in una prova del campionato AMA dedicato appunto alle 250 da GP. Voglio quindi fare un breve “salto in dietro” rispetto a quanto fin'ora qui pubblicato. Mi preme mettere in risalto l'inizio della carriera di Little John, ossia quella parte di essa che agli appassionati è meno conosciuta in quanto si è svolta oltre oceano e che, qui da noi, ha avuto una risonanza minore rispetto ai risultati che ha successivamente ottenuto nei GP e nella SBK:
Negli anni ottanta la Honda era definitivamente tornata a partecipare ai GP. Dopo la deludente parentesi che la aveva vista scendere in campo con la poco comeptitive NR500 quattro tempi con i pistoni ovali, a Tokyo capirono che per vincere i GP occorreva schierare una moto con propulsore a due tempi. La Casa dell'Ala dorata sul finire degli anni sessanta aveva fatto suoi numerosi titoli iridati nella classe 250 GP grazie anche ai fuoriclasse Jim Redman e Mike Hailwood che portarono in gara le sue quarto di litro a quattro e a sei cilindri. L'unico titolo che a Tokyo non potevano vantare nella loro sconfinata bacheca era quello della Classe Regina, sfiorato nel biennio 1966 – 1967 con Mike Hailwood ma mai agguantato. Quando nel quartier generale del colosso di Tokyo decisero di tornare prendere parte al massimo campionato motociclistico, diedero la priorità assoluta a questa categoria, investendo capitali ed energie. Ottenuta la vittoria grazie alla NS500 tre cilindri prima e alla NSR quattro cilindri poi, condotte magistralmente dal loro pilota di punta Freddie Spencer; volsero lo sguardo anche alla 250 con il chiaro intento di ristabilire l'antico dominio anche in questa cilindrata ormai da troppo “abbandonata”. Gli ingegneri nipponici della Honda crearono quindi, a metà degli anni ottanta, la formidabile RS 250 con la quale Spencer ottenne la vittoria del Mondiale nel 1985 siglando la storica “doppietta” 500 (con la NSR) e 250 (con la RS). Questa motocicletta fece invecchiare di colpo la gloriosa Yamaha TZ250. La Casa dei tre diapason aveva infatti avuto una vera e propria egemonia assoluta sul campionato della quarto di litro (a parte la gloriosa parentesi Kawasaki) ma con l'arrivo della nuova Honda, il suo dominio assoluto, subì una brusca battuta d'arresto. Ad Iwata non rimasero certo con le mani in mano, mettendo in campo tutta una serie di aggiornamenti per la loro moto volti all'obiettivo di tornare agli antichi fasti. Per verificare la bontà suo pacchetto di miglioramenti della moto, riguardante sia il propulsore (si lavorò tantissimo sul sistema di alimentazione) che la ciclistica (forcella e telaio), in Yamaha decisero di utilizzare il campionato AMA per le 250 come banco di prova. La AMA 250 era infatti un campionato dove la competitività di mezzi e piloti era paragonabile a quella del Campionato Mondiale: non è infatti un caso se, da sempre, esso è stato una vera e propria “fucina di campioni”, dalla quale sono emersi i grandissimi piloti “born in USA” che poi si sono messi in luce nel Mondiale. Nel 1987 la Yamaha 250 da GP era ancora inferiore alla Honda ma, poteva contare su di una formidabile “arma” in più: John Kocinski. Il pilota dell'Arkansas, allora diciannovenne, era già in “orbita Roberts”, correva infatti come portacolori del Team Roberts Nordica-Lucky Strike, nel campionato statunitense ed era in “odore” di Motomondiale. John oltre che negli States aveva al suo attivo anche un'esperienza internazionale fatta sia nel campionato europeo per le 250 (dove su circuiti a lui del tutto sconosciuti, aveva colto due importantissimi successi) che in Giappone nello “All Japan Championship”. Rientrato in patria, forte della di questo importante bagaglio, si accollò lo sviluppo della moto da GP (che poi condusse con successo anche nel Mondiale), piegando la resistenza degli agguerriti alfieri della Honda, muniti di mezzi più performanti del suo ma dotati minor talento nella guida. Con questa affermazione nell'importante Campionato a stelle e strisce, di fatto per John Kocinski si aprirono i cancelli dell'importante Circus Iridato, dove colse il titolo di Campione del Mondo nel 1990 e dove per anni fu grande protagonista anche nella Classe Regina.


Per la cronaca, il Campionato AMA del 1987, terminò con la seguente classifica:
1. John Kocinski, Modesto, CA 159
2. Kork Ballington, Waccabuc, NY 110
3. Don Greene, Novato, CA 102
4. Randy Renfrow, Fredericksburg, VA 91
5. James Stephens, Menlo Park, CA 73
6. Calvin Rayborn III, Quail Valley, CA 72
7. Rich Oliver, Richmond, CA 66
8. Alan Carter, Waccabuc, NY 56
9. Doug Brauneck, Dallas, GA 39
10 Garry Griffith, Chattanooga, TN 37

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