Pubblico su Cesena Bikers questo post dedicato al pilota statunitense Randy Cleek a seguito di una richiesta di informazioni fattami dalla nostra "tesoriera" che è venuta a conoscenza di questo pilota per merito di un articolo ad esso dedicato, pubblicato su Motosprint n.7 del 2011:
Randy Cleek (Shawnee, 27 luglio 1955 – Imola, 3 aprile 1977) è stato un pilota motociclistico statunitense. Mosse i primi passi nel mondo del motociclismo a soli 4 anni, in sella a una minimoto. La sua carriera agonistica iniziò a 10 anni, quando prese il via alla sua prima gara. All'inizio della sua carriera si cimentò principalmente in competizioni di Speedway e Cronoscalate. Il 1972 fu la sua prima stagione da professionista, dove partecipò al Campionato Nazionale di Speedway e in quello di Short Track, raggiungendo rispettivamente il settimo e l'undicesimo posto nella classifica finale per la sua categoria. L'anno successivo debuttò nelle competizioni di velocità, che si affiancarono al suo impegno nel campionato di Short Track; concludendo al terzo posto in classifica. Nel 1974 arrivarono i primi successi in gare nazionali, sia nelle competizioni di velocità che nello Short Track. Prese parte anche a delle gare internazionali, giungendo secondo alle Marlboro International Motor Race Series, dietro ad un altro statunitense, Pat Hennen (sul quale ho pubblicato un post in precedenza). Nel 1975 venne scelto come riserva della squadra che prese parte alle annuali Transatlantic Match Races, serie di gare motociclistiche corse nel Regno Unito che vedevano contrapporsi piloti statunitensi a quelli britannici. Cleek si trovò a prendere il posto di Steve Baker che si era infortunato in seguito ad un incidente. Il giovane pilota si dimostrò all'altezza del compito, conquistando punti e contribuendo in questo modo a far si che la squadra statunitense ottenesse la prima vittoria nella competizione. Continuò a gareggiare anche sugli ovali, raggiungendo ottimi risultati con la TZ 750 Flat-Track. La stagione 1976 vide il suo passaggio definitivo alle gare su pista. Cleek partecipò alla 200 Miglia di Daytona classificandosi all'ottavo posto assoluto. In seguito prese parte a diverse gare sui circuiti europei. Gareggiò nelle competizioni del Campionato statunitense dove, grazie a una serie di ottime prestazioni, conquistò la vittoria finale nel AMA Road Racing Championship. Nello stesso anno convolò a nozze con la sua fidanzata, Traci Simmons. Per il 1977 Cleek puntava alla vittoria del Grand National Championship, oltre ad una maggiore partecipazione alle gare europee del Motomondiale destinate alla nuova categoria: la Formula 750 diventata categoria valevole per il titolo iridato proprio in quella stessa stagione. La prima prova dell'anno 1977, peraltro avversata da cattive condizioni atmosferiche, fu la 200 Miglia di Daytona dove Cleek ottenne il decimo posto nell'unica manche disputata conquistando il suo primo punto iridato. Trasferitosi in Europa, il suo primissimo impegno di una certa importanza nel "vecchio continente" fu la 200 Miglia di Imola, che si correva domenica 3 aprile. La gara, la cui vittoria andò a Kenny Roberts, fu anche segnata dalla morte di Pat Evans, pilota statunitense coetaneo di Randy. Cleek, su una Yamaha sponsorizzata dall'azienda Bel Ray, finì solo ventiquattresimo alla prima manche, mentre riuscì a raggiungere l'ottavo posto nella seconda. La combinazione dei due risultati non gli consentì però di ottenere punti validi per il Campionato. In serata, Cleek partì in macchina alla volta dell'Hotel dove avrebbe passato la notte. A bordo della Fiat 132 presa a noleggio, insieme a Cleek, viaggiavano anche Kurt Williams Keifer, dirigente della Bel Ray, e Giuseppe Geraci, statunitense di origine italiana e interprete di Cleek. Mentre percorrevano la Strada statale 306 diretti alla periferia di Imola, la loro vettura finì fuori strada, impattando contro un muro di cemento. Nell'urto la Fiat si staccò dal suolo, per poi ricadere in carreggiata, colpendo un'altra vettura che giungeva dal senso opposto, un'Autobianchi A112. Nell'impatto rimasero uccisi Cleek, Keifer, Geraci e i tre occupanti dell'Autobianchi, una giovane coppia di Lugo e la figlia di pochi anni. Finirono così la carriera e soprattutto la vita di un'altro giovane pilota statunitense, promessa del motociclismo a stelle e strisce. Cleek fu ancor più sfortunato del connazionale Hennen. Entrambi però contribuirono a fare capire al mondo che gli States stavano "sfornando" in quegli anni, una nuova generazione di piloti veloci non solo in patria ma in grado di mettersi in luce anche oltre oceano. Cleek ed Hennen furono i due sfortunati precursori dell'American Wave che con Kenny Roberts prese il via nel 1978 e perdurò sino alla prima metà degli anni novanta, sancendo 15 anni di assoluto dominio da parte dei piloti "born in the USA".
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3 commenti:
Triste epilogo davvero. Una vicenda poco conosciuta che meritava di essere ricordata.
Come sempre grazie per il tuo intervento.. Si, la morte di Randy Cleek è stata veramente tragica, tanto più che ha coinvolto altre persone.. Come pilota è morto troppo giovane e non ha potuto mostrare al mondo il suo grande potenziale, anche se, in quegli anni le cose stavano cambiando e il Mondo si stava accorgendo che in USA stava venendo su una generazione di fenomeni che ben presto avrebbero messo in ombra Italia e Regno Unito, da sempre le due massime fucine di campioni..
"fInirono così la carriera e soprattutto la vita di un'altro giovane pilota statunitense".
Per me il "soprattutto" va riferito alla bambina e famiglia.
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