mercoledì 2 marzo 2011

"Bubba" Shobert: il principe che non diventò mai re..








Don Wayne “Bubba” Shobert è nato il 29 gennaio 1962 a Lubbock, Texas. Ha iniziato la sua carriera motociclistica all'età di sei anni, in sella ad una minimoto. La sua prima esperienza agonistica risale al 1970, quando all'età di soli otto anni prese parte ad una gara sul circuito del suo paese. In quegli anni, suo padre (noto commerciante nel settore delle carni), lo portò al Grand AMA (gare nazionali statunitensi) all'Houston Astrodome. Tra il giovane Shobert e il mondo delle competizioni fu amore a prima vista. In una intervista, rilasciata quando era già un campione affermato, ricordando quell'esperienza, disse: "Ho visto gente come Gene Romero, Mert Lawwill e Jim Rice ed ero in soggezione di loro e la loro guida. Da quel momento in poi le corse motociclistiche furono la sola cosa che avevo in testa: volevo assolutamente diventare come loro!". L'inizio la sua carriera da pilota professionista è datata 1980, quando Bubba compì i 18 anni. Nella sua prima stagione “pro”, chiuse quattro gare classificandosi nella top ten. Questa serie di risultati lusinghieri a fine stagione gli valsero la nomina di: AMA Grand National Rookie of the Year. Negli USA, chiudere il primo campionato a cui si prende parte con il “titolo” di Rookie of the year ossia miglior esordiente della stagione, è estremamente importante ai fini della carriera per gli anni successivi al debutto. Shobert colse la sua prima vittoria nel 1982, al Grand National Mile Indianapolis. Pochi mesi dopo replicò, vincendo sul miglio a Syracuse (NY). Bubba chiuse quella stagione di gare su sterrato in ottava posizione. Nel 1983, Shobert, oramai maturo, fu uno dei protagonisti di una edizione estremamente “tirata” dell'AMA Grand National. In quell'anno infatti il Campionato se lo giocarono addirittura cinque piloti, regalando al pubblico statunitense una stagione entusiasmate. Alla fine anno, Bubba vantò ben 11 podi, tra cui tre vittorie, e chiuse col quarto posto nella classifica finale. La stagione 1984 fu quella che diede la svolta decisiva nella sua carriera agonistica. Fu ingaggiato dalla Honda che lo schierò nel Grand Nationals e per tutta la stagione ha dato luogo ad un duello epico con Graham Ricky suo compagno di squadra. Alla fine dell'anno, Graham si aggiudicò il titolo per un solo punto. Quello che però portò i maggiori cambiamenti fu la sua “incursione” nelle gare su strada, sempre in sella alle motociclette della casa di Tokyo nelle quali si seppe mettere in luce. Su tutte spicca la gara di Formula Uno del Mid-Ohio dove condusse la sua Honda in corsa, in condizioni meteo pessime. Nonostante la sua poca esperienza nella velocità, Shobert come detto vantava una notevole conoscenza delle gare su sterrato e quindi era abituato a controllare la moto che derapava e a gestire la poca aderenza degli pneumatici. Seppe quindi colmare ampiamente la sua mancanza di esperienza in quel campionato guidando la moto in maniera magistrale, gestendone la potenza, controllandone le sbandate e surclassando gli avversari. Il pubblico rimase assolutamente sbalordito dinnanzi all'incredibile performance del giovane pilota texano. Egli si impose con efficacia e sicurezza su tutti i campioni affermati, veterani della serie, come: Wes Cooley e gli altri specialisti della categoria. Nel triennio successivo Bubba Shobert dominò l'AMA Grand National (su pista sterrata) vincendo consecutivamente i campionati 1985, 1986e 1987 ottenendo successi su ogni tipo di tracciato: miglio, mezzo miglio, siepi TT, short track. In totale vinse venti gare in questo lasso di tempo. A queste affermazioni sugli sterrati fece seguire anche ottime prestazioni nell'ambito delle gare in pista, alternando con disinvoltura le varie discipline come in passato solo un fenomeno del calibro di Kenny Roberts aveva saputo fare. Nel 1986 e nel 1987 ottenne la nomina di sportivo AMA dell'anno. Dal 1985 al 1988 disputò e vinse il Campionato Camel Pro di velocità. Dal 1986 prese parte oltre che al AMA Grand National e al campionato Camel Pro, anche alla AMA Superbike, dove ottenne la sua prima vittoria nel 1987, tagliando per primo il traguardo in occasione della gara Superbike disputata sul tracciato del Laguna Seca Raceway. Nel 1988 arrivò anche il titolo di Campione AMA Superbike. Quell'anno la AMA Superbike Series fu un duello tra due piloti, una battaglia epica tra Honda e Suzuki. Questa volta però a condurre le motociclette non c'erano Wayne Rainey e Kevin Schwantz (passati nel frattempo a rinnovare le loro battaglie nella Classe 500 del Motomondiale) ma il loro posto era stato preso da due giovani e velocissimi piloti texani: Bubba Shobert e Doug Polen (poi due volte Campione del Mondo Superbike, Campione dell'AMA Superbike e Campione anche nell'Endurance). La loro fu una battaglia serratissima per tutto l'arco della stagione. Entrambi i piloti si aggiudicarono tre vittorie e diversi piazzamenti. Alla fine fu Shobert a spuntarla sul diretto avversario per soli quattro punti. Ciò che ha reso la vittoria di Bubba ancor più incredibile è che il texano oltre che all'AMA Superbike, ha preso parte in quell'anno anche al AMA Gran National. Anche in questo campionato battagliò per aggiudicarsi il titolo durante tutta la stagione. Alla fine risultò secondo in classifica dietro al vincitore Scott Parker. Queste affermazione in discipline e categorie differenti, fecero si che la stampa e gli addetti ai lavori, giustamente, lo classificassero come il pilota più versatile nelle corse AMA nella seconda metà degli anni 1980. Nel 1988 Shobert era quindi considerato come la più grande star del momento nelle AMA Races, per questo era visto il degno erede di Wayne Rainey e Kevin Schwantz. Bubba Shobert forte del successo ottenuto nell'importante campionato AMA Superbike si dimostrò quindi pronto per seguire le orme sei suoi famosi predecessori e nel 1989 fece il “grande salto” prendendo parte al Motomondiale nella classe 500. La Honda gli affidò una NSR 500 da GP. Anche se non faceva parte del team ufficiale insieme a Wayne Gardner e a Mick Doohan, la Casa gli diede comunque del buon materiale e un importante sostegno. Tutto sembrava girare a favore del giovane e promettente pilota texano: era entrato nel mondo dei GP con la Casa di Tokyo (da sempre interessata ad avere in sella alle sue moto un pilota statunitense per via dell'importanza rappresentata del mercato nordamericano per la vendita dei suoi modelli di serie) e aveva tutte le carte in regola a livello di talento e velocità per ben figurare. Tuttavia, dopo solo 3 gare, la sfortuna colpì in maniera inesorabile questo pilota. In occasione della tappa statunitense del campionato Mondiale di velocità del 1989, tenutasi sul circuito di Laguna Seca, Bubba Shobert incappò in un gravissimo e quanto mai insolito incidente, alla fine del GP, durante il giro di rientro ai box. Kevin Magee, dopo aver tagliato il traguardo volle infatti festeggiare la sua posizione, salutando il pubblico con un burn-out, fermandosi al centro della pista fece slittare velocemente il pneumatico posteriore della sua moto, creando una densa nuvola di fumo. Shobert che sopraggiungeva a oltre 100 miglia orarie non ebbe il tempo di rallentare e si addentrò in quella nuvola. La sfortuna volle che colpisse in pieno la moto dell'avversario vendo sbalzato di sella. A quel punto venne centrato in pieno dalla Yamaha di Eddie Lawson che stava transitato in quel momento. Lo schianto fu pauroso e Bubba Shobert subì delle gravissime ferite alla testa. Dopo un lungo periodo di riabilitazione si ristabilì ma di fatto l'incidente ne spezzò la carriera in quanto il pilota texano non tornò mai più a gareggiare. Nel 1991 sposò la sua fidanzata, Tara Summers dalla quale ebbe due figli. Dopo l'incidente rimase ancora nell'ambiente agonistico, ricomprendo il ruolo di manager per alcuni team, soprattutto nella AMA 250 Grand Prix. Nel 1997 si trasferì di nuovo a Lubbock (il suo paese natale) in Texas, dove riprese a gestire l'attività famigliare legata al commercio della carne (attività che lo vede ancora impegnato). Shobert è stato inserito nella Hall of Fame del motociclismo americano nel 1998. Partecipa ancora alle varie commemorazioni motociclistiche riservate alle “vecchie glorie”, sparse per gli States, per la gioia dei suoi numerosi fans che non lo hanno mai dimenticato. Don Wayne “Bubba” Shobert è quindi un altro pilota sfortunato che avrebbe potuto essere parte integrante del mitico American Wave ma che invece a causa di un brutto incidente ha visto svanire la sua promettente carriera. Purtroppo in ambito internazionale non ha avuto la possibilità di dimostrare l'immenso valore e la classe cristallina che in Patria lo hanno invece reso celebre. Il suo carattere guascone è rimasto impresso nella memoria della gente del paddock. Memorabili erano le feste con tanto di barbecue (e non poteva essere altrimenti..) che la famiglia Shobert era solita organizzare nei week end di gara, alle quali partecipavano tutti i piloti e gli addetti ai lavori!

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