martedì 1 marzo 2011

Roberto Pietri "MEON"






Partendo dal basso, nelle foto n.1 e n.2 Roberto Pietri "Meon" all'uscita dei box della 8 ore dell'Ontario del 1980. Nella foto n.3 Pietri durante il Daytona Race Week del 1982. Premetto che la stesura di questo post è stata piuttosto difficoltosa in quanto reperire informazioni su questo pilota venezuelano che ha calcato le scene della AMA Superbike e AMA F1 tra la fine degli anni settanta ed i primi anni ottanta, non è stato affatto semplice. Il suo nome è legato in maniera inscindibile alla Honda, Casa per la quale ha sempre gareggiato in carriera, ricoprendo anche il ruolo di pilota ufficiale. Personaggio affascinante questo Roberto Pietri: venezuelano residente negli USA, fisico da attore hollywoodiano, carattere guascone, aria da play-boy, ricchissimo di famiglia (era nipote dell'ex Presidente venezuelano Rafael Caldera). Nonostante il blasone della sua famiglia, era quasi sempre a secco di dollari, come poi spesso accade ai rampolli di famiglie prestigiose che vogliono dedicarsi alle corse a dispetto delle raccomandazioni dei genitori, i quali vorrebbero che i propri figli intraprendessero tutt'altra carriera rispetto a quella del pilota. Pietri portava scritto sulla tuta anziché il suo vero nome, il nomignolo "Meon" che gli era stato affibbiato dal fratello maggiore, quando Roberto, ancora piccolo, faceva la pipì a letto. Probabilmente però all'epoca in cui gareggiava, nonostante il nomignolo "Meon" fosse ricamato in bella vista sul petto della sua tuta, nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di chiamarlo così, con tono di scherno, visto che il pilota venezuelano era anche cintura nera di full contact ed aveva rappresentato il suo paese più volte nelle competizioni internazionali. Tra i suoi successi, oltre a quelli di "tappa" ottenuti nella AMA Superbike, ricordiamo la 200 Miglia di Imola del 1982 in sella alla Honda Ufficiale. Nello stesso anno va ricordato il terzo posto ottenuto nella 200 Miglia di Daytona (AMA Formula Uno) e lo stesso piazzamento anche nella 100 Miglia sempre di Daytona (AMA Superbike). Pietri è stato uno dei grandi interpreti dell'epoca pionieristica della AMA Superbike insieme a: Wes Cooley, Mike Baldwin, Freddie Spencer, Eddie Lawson, Mike Spencer. Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, insieme ai citati compagni di bagarre, in sella alle bellissime quattro cilindri nipponiche derivate dalla serie, si cimentò in battaglie epiche che da allora sono rimaste impresse nella memoria degli appassionati.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Non vinse la 200 miglia, ma la 100 miglia del sabato con un distacco super. E si faceva tutta la salita della Rosa di una sola ruota ....

Unknown ha detto...

.... della Tosa