venerdì 2 gennaio 2009

John Kocinski













































Nelle foto, partendo dal basso:
1) John Kocinski in sella alla Yamaha TZM 250cc con la quale vinse il mondiale di categoria nel 1990.
2) John Kocinski in sella alla Yamaha YZR 500cc, nella stagione 1992.
3) John Kocinski in sella alla Cagiva C593 nell'anno 1993.
4) Un primo piano del pilota dell'Arkansas alla guida della ducati 996 nel 1996.
5) John Kocinski con la Honda RC45 con la quale sarà iridato Superbike del 1997.
6) John Kocinski sempre su Honda RC45 impegnato nella 8 ore di Suzuka nel 1997.
7) John Kocinski in sella alla Honda NSR 500cc del team Honda-Pons-Movistar nel 1998.
8) John Kocinski in sella alla Honda NSR 500cc del team di Erv Kanemoto nel 1999.
Segue breve biografia:
John Kocinski (Little Rock, 20 marzo 1968) è un ex motociclista statunitense. Nato in una famiglia di origine polacca, a soli quattro anni cominciò a guidare le minimoto, attirando l'attenzione del campione Kenny Roberts, che all'inizio degli anni Ottanta lo iscrisse a vari campionati dilettantistici: nel 1981 Kocinski divenne campione nazionale della classe 125cc con la Yamaha, ottenendo anche la seconda piazza nella 250cc sempre con una moto della Casa dei tre diapason. Nel 1982 e nel 1983 trionfò nel campionato AMA, pilotando dapprima una moto privata e poi una Honda ufficiale. Nel 1985 tornò alla Yamaha con cui corse, vincendolo, il mondiale Endurance, riservato alle motociclette di cilindrata pari a 750cc. Due anni dopo si trasferì in Spagna, dove corse il campionato europeo della classe 250cc, cogliendo due successi. Nel 1988 esordì nel motomondiale nella "due e mezzo" (altro nome della 250cc) facendosi notare nel Gran Premio degli Stati Uniti, in cui ottenne un quarto posto. Gareggiò, sempre in sella alla Yamaha in diverse gare del campionato giapponese. Nella stagione seguente vinse due gare (in Giappone ed ancora negli USA) e come premio la sua scuderia gli consentì di esordire nella classe regina, la 500cc, nel Gran Premio del Belgio, in cui arrivò quinto. Nel 1990 divenne campione del mondo della 250cc, in sella alla Yamaha, spezzando la supremazia Honda che oramai in quella cilindrata era da tempo consolidata. John ottenne sette primi posti (nei GP disputatisi negli Stati Uniti, in Spagna, in Olanda, in Belgio, in Ungheria e nel Gran Premio delle Nazioni) e 223 punti iridati raggranellati nella classifica finale, sopravanzando l’italiano Luca Cadalora. Sempre nel 1990 vinse la All Japan Road Race, importante gara del campionato giapponese. Da quel momento passò alla 500cc, dove corse fino al termine della carriera se si esclude una piccola avventura con la Suzuki nella 250cc durante la stagione 1993. Al suo primo anno in 500 Kocinski vinse il Gran Premio di Malesia (ultima gara in calendario quell’anno), che gli valse il 4° posto nella graduatoria conclusiva. Miglior sorte ebbe la stagione 1992, in cui ancora una volta vinse l'ultima gara del calendario (in questo caso il Gran Premio del Sudafrica) e si piazzò in terza posizione nella classifica iridata. Il suo carattere turbolento e la difficilissima convivenza ai box Yamaha con il tre volte iridato Wayne Reney, fecero però si che John, più giovane e difficile da gestire al termine del 1992 vennisse licenziato dal Team Yamaha ufficiale di Kenny Roberts. Per la stagione 1993 cedette alle lusinghe della Suzuki, la quale, con la promessa di affiancarlo a Kevin Schwantz l’anno successivo, lo ingaggiò per correre la stagione nella 250cc. La Suzuki infatti sebbene da anni fosse presente nella classe regina, in 250cc non aveva mai ottenuto risultati di rilievo. Inoltre la 250cc rappresentava un ottimo veicolo commerciale per la casa nipponica che al tempo in catalogo aveva ancora la famosissima RGV gamma 250cc. John nei test invernali con la quarto di litro nipponica, si dimostrò velocissimo e venne considerato un vero “ammazza record”. La moto si dimostrò da subito dotata di una ottima ciclistica, ma con delle carenze nel propulsore. Nonostante tutto John Kocisnki e la Suzuki, iniziarono la stagione convinti di dominare la categoria. La verità si dimostrò invece differente: Tetsuya Harada, in sella alla competitiva Yamaha TZM si rivelò imbattibile anche per il fortissimo pilota dell’Arkansas. John si trovò quindi ad affrontare una situazione che non aveva considerato, aggravata dal fatto che Honda aveva schierato per quella stagione diverse moto ufficiali, tutte in mano a piloti giovani e competitivi (Loris Capirossi, Doriano Romboni e Max Biaggi), che fecero sì che Kocinski, dovesse lottare oltremodo semplicemente per agguantare un podio. Al GP di Assen del 1993, dopo un soffertissimo terzo posto John Kocinski appena tagliato il traguardo mandò volutamente fuorigiri il motore della propria moto, facendolo “esplodere”. Questo comportamento fu giustamente giudicato dai vertici Suzuki, altamente lesivo per l’immagine della Casa nipponica e Jonh Kocinski venne immediatamente licenziato. A quattro GP dalla fine del mondiale, la Cagiva, delusa dalle prestazioni dei suoi piloti, gli propose di terminare la stagione in sella alla C593. John Kocinski ottenne per la casa italiana due quarti posti e una vittoria nel GP degli USA, sul difficile tracciato di Laguna Seca. Nell’ultima gara stagionale poteva conquistare un altro podio, ma venne fatto cadere da Itoh. Nel 1994 Kocinski sembrò il pilota più in forma all'inizio della stagione, e dopo la vittoria in Australia ed il secondo posto in Malesia si trovò primo in classifica. La Cagiva C594 però, sebbene fosse la miglior moto mai prodotta dalla Casa italiana, era inferiore alla Honda NSR di Mick Doohan, il quale riuscì ad imporsi nel mondiale. John Kocinski terminò il mondiale 1994 in terza posizione nella classifica iridata dietro Doohan e Luca Cadalora. Quella fu la miglior posizione mai ottenuta da un pilota Cagiva. La piccola Casa italiana però dovette fare i conti con una crisi che la stava mettendo in difficoltà e purtroppo dovette abbandonare le competizioni al termine di quella stagione. John Kocinski si ritrovò quindi appiedato. Il suo brutto carattere di certo non lo favorì nella ricerca di un “manubrio ufficiale” per la stagione successiva. Nel 1995, si trovò fuori dal giro e riuscì a gareggiare solamente a Daytona, dove ottenne il secondo posto assoluto nella classe 600cc con il team Honda Erion. La tremenda delusione lo convinse ad abbandonare il motomondiale per dedicarsi alle Superbike, nel cui campionato del mondo del 1996 arrivò terzo con una Ducati, dopo aver battagliato aspramente per tutta la stagione con Troy Corser, che poi a fine stagione si laureò campione delle moto derivate dalla serie. L'anno seguente passò al team Honda Castrol, portando in gara la RC45. La moto, fino all’arrivo di John Kocisnki era risultata competitiva, ma non aveva ancora conquistato il mondiale SBK. Il binomio tra il forte pilota dell’Arkansas e la moto nipponica, risultò assolutamente imbattibile per la stagione 1997 e nonostante la concorrenza fosse rappresentata dal due volte iridato Carl Fogarty, in sella alla sua Ducati 996 ufficiale, da Simon Crafar, con la Kavasaki ZX7R, John si aggiudò in scioltezza il mondiale. Ottenne anche un lusinghiero secondo posto alla 8 ore di Suzuka. Per la stagione successiva Honda volle premiare il grande risultato di John Kocinski in SBK e gli diede la possibilità di tornare al motomondiale nella classe regina . Nel 1998 e nel 1999 gareggiò in 500cc. Nel 1998 venne ingaggiato dal team Honda-Pons-Movistar; nel 1999 invece corse per il grande Erv Kanemoto, sempre in sella alla Honda NSR 500cc. La presenza del grandissimo Doohan nel team ufficiale e i grossi investimenti fatti da Yamaha per lo sviluppo delle sue motociclette, fecero però si che John non ottenne risultati apprezzabili: l'ultimo suo podio risale al 23 maggio 1999, giorno in cui nel Gran Premio di Francia si piazzò secondo, dietro allo spagnolo Alex Criville. Sempre nel 1999 ottenne un buon settimo posto alla 8 ore di Suzuka. Nel 2000 tornò negli States per correre la Superbike AMA con il team Vance & Hines Ducati, concludendo al settimo posto. Dal 2001 al 2002 è stato collaudatore per la Yamaha, scuderia che si apprestava ad andare in MotoGP, sviluppando la M1. Pochi giorni dopo annunciò il suo ritiro dalle corse. John Kocinski nel motomondiale ha preso parte a 99 GP, ottenendo 13 vittorie ed un totale di 35 podi complessivi. E’ stato considerato un pilota fortissimo, ma purtroppo, sebbene abbia avuto una carriera più che lusinghiera, non ha vinto quanto avrebbe potuto, anche a causa del suo terribile carattere, che ha fatto si che molte porte importanti gli venissero chiuse. Gli resta comunque il merito di essere stato l’unico pilota che dal 1994 al 1999, sia riuscito a vincere un campionato SBK in sella alla Honda RC45, donando non poco lustro alla Casa nipponica.

4 commenti:

FrAnCeScO ha detto...

Grande Little John!

Enrico Zani ha detto...

Ti ringrazio per aver postato un commento sul mio blog! Ti invito a mettere il tuo voto nel sondaggio o a esprimere le tue preferenze su di un pilota, una moto o un evento che vorresti vedere pubblicato sul blog..
Continua a leggermi!

Marco ha detto...

Cavallo di razza,
spesso imbizzarrito ma gran manico.

ciao
follerumba

Enrico Zani ha detto...

Ciao Marco, grazie ancora per essere uno dei miei lettori più fedeli!