Il 1960 segnò una data importante nella storia Aermacchi settore motociclistico, innanzitutto con la separazione del reparto dalla casa madre e con la successiva formazione di una joint venture paritetica sul territorio italiano con uno dei marchi storici mondiali, l'Harley-Davidson. Tale forma di collaborazione continuerà poi sino al 1972.
La Aermacchi Harley-Davidson S.p.A. con sede legale a Milano e stabilimenti produttivi a Varese intendeva promuovere la vendita dei modelli italiani, di piccola cilindrata, negli USA affiancando la produzione di grosse cilindrate da sempre fiore all'occhiello della casa di Milwaukee. Tutti i modelli in produzione avevano più o meno le stesse caratteristiche tecniche generali: motore monocilindrico orizzontale a quattro tempi con distribuzione ad aste e bilancieri, cambio a quattro velocità (eccezione era la "Ala Verde" che si può fregiare del titolo di prima moto di serie fornita di 5 rapporti), telaio monotrave tubolare, forcella anteriore telescopica e forcellone posteriore con due ammortizzatori. L'eccezione è naturalmente costituita dai vari modelli di scooter, che nel frattempo con il Brezza si erano convertiti alle ruote piccole sul modello Vespa e Lambretta, e dai motocarri che continuavano ad essere prodotti con marchio della casa.
Nel 1969 venne presentata una moto completamente nuova, la 350 GTS, con linee moderne e che fu l'ispiratrice di molti altri modelli successivi anche nelle cilindrate minori. Tra le modifiche estetiche più appariscenti rispetto al passato vi era la presenza di un manubrio più alto e di un serbatoio a goccia. L'anno precedente, invece, aveva visto il ritorno dell'Aermacchi ai motori a due tempi, con l'Aletta 125, che avrà una discreta fortuna commerciale (specialmente in America) e sportiva (la Aletta Oro impegnata nel motomondiale Classe 125).
Il decennio 1960-1970 vide anche l'impegno della casa nelle varie corse motociclistiche, sia in quelle di regolarità che in quelle su pista. Tra i piloti che esordirono proprio con la casa di Schiranna uno dei più famosi fu Renzo Pasolini nel 1962.
L'inizio degli anni settanta furono un'altra delle date fondamentali per le attività motociclistiche della Aermacchi. In contemporanea si dovette registrare un periodo di forte tensione nel mercato motociclistico europeo con lo sbarco in forze delle case motociclistiche nipponiche e d'altra parte un periodo di forte crisi all'interno della Harley Davidson che dovette affrontare vari passaggi di proprietà.
Il risultato fu la scissione dell'accordo con la casa statunitense e l'uscita completa dal settore del nome Aermacchi. L'attività in questo campo proseguì con una nuova società, la AMF-Harley-Davidson, destinata in ogni caso pur essa ad una vita piuttosto breve, fino al 1978 anno in cui, dalle sue ceneri, nacque la Cagiva.
La Aermacchi Harley-Davidson S.p.A. con sede legale a Milano e stabilimenti produttivi a Varese intendeva promuovere la vendita dei modelli italiani, di piccola cilindrata, negli USA affiancando la produzione di grosse cilindrate da sempre fiore all'occhiello della casa di Milwaukee. Tutti i modelli in produzione avevano più o meno le stesse caratteristiche tecniche generali: motore monocilindrico orizzontale a quattro tempi con distribuzione ad aste e bilancieri, cambio a quattro velocità (eccezione era la "Ala Verde" che si può fregiare del titolo di prima moto di serie fornita di 5 rapporti), telaio monotrave tubolare, forcella anteriore telescopica e forcellone posteriore con due ammortizzatori. L'eccezione è naturalmente costituita dai vari modelli di scooter, che nel frattempo con il Brezza si erano convertiti alle ruote piccole sul modello Vespa e Lambretta, e dai motocarri che continuavano ad essere prodotti con marchio della casa.
Nel 1969 venne presentata una moto completamente nuova, la 350 GTS, con linee moderne e che fu l'ispiratrice di molti altri modelli successivi anche nelle cilindrate minori. Tra le modifiche estetiche più appariscenti rispetto al passato vi era la presenza di un manubrio più alto e di un serbatoio a goccia. L'anno precedente, invece, aveva visto il ritorno dell'Aermacchi ai motori a due tempi, con l'Aletta 125, che avrà una discreta fortuna commerciale (specialmente in America) e sportiva (la Aletta Oro impegnata nel motomondiale Classe 125).
Il decennio 1960-1970 vide anche l'impegno della casa nelle varie corse motociclistiche, sia in quelle di regolarità che in quelle su pista. Tra i piloti che esordirono proprio con la casa di Schiranna uno dei più famosi fu Renzo Pasolini nel 1962.
L'inizio degli anni settanta furono un'altra delle date fondamentali per le attività motociclistiche della Aermacchi. In contemporanea si dovette registrare un periodo di forte tensione nel mercato motociclistico europeo con lo sbarco in forze delle case motociclistiche nipponiche e d'altra parte un periodo di forte crisi all'interno della Harley Davidson che dovette affrontare vari passaggi di proprietà.
Il risultato fu la scissione dell'accordo con la casa statunitense e l'uscita completa dal settore del nome Aermacchi. L'attività in questo campo proseguì con una nuova società, la AMF-Harley-Davidson, destinata in ogni caso pur essa ad una vita piuttosto breve, fino al 1978 anno in cui, dalle sue ceneri, nacque la Cagiva.
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