In queste foto vediamo:
Nella prima partendo dall'alto, Barry Sheene in sella alla SUZUKI TR 750cc a due tempi al momento dello scoppio del pneumatico durante le prove sul circuito di Daytona nel 1975.
In sella alla SUZUKI 500cc nel 1976.
Alla guida della YAMAHA YZF 500cc nel 1982
Segue breve biografia:
Barry Sheene (Londra, 1 settembre 1950 – Sydney, 10 marzo 2003) fu un motociclista britannico, due volte campione del mondo della classe 500cc nel 1976 e nel 1977. Esordì come pilota di motociclismo a diciotto anni, riuscendo ad ottenere buoni risultati a livello nazionale. Fu notato dalla Suzuki che nel 1970 gli diede l'opportunità di esordire nel mondiale classe 125 cc. Nel 1971 vinse tre Gran Premi in sella a una Suzuki (uno nella classe 50 cc e gli altri nella classe 125 cc) e uno con la Yamaha (sempre nella ottavo di litro). Nel 1973 vinse il PRIX F.I.M. 750 (quello che poi sarebbe divenuto il campionato del mondo per le 750cc a due tempi) in sella alla SUZUKI TR. Va fatto notare che Barry fu il primo pilota ad aggiudicarsi questo trofeo e fu anche l'unico in grado di vincere in questa categoria, alla guida di una moto che non fosse una YAMAHA. Passato alla 500 cc nel 1974, fino al 1981 Sheene conquistò ben 19 vittorie che gli valsero, nel 1976 e nel 1977, il titolo di campione del mondo con la Suzuki RG 500. Negli anni successivi subì la supremazia agonistica dell'astro emergente del motociclismo Kenny Roberts, classificandosi secondo nel campionato mondiale del 1978 e terzo in quello del 1979 (dietro anche all'italiano Virginio Ferrari). Celebre per il temperamento esuberante, allegro e scanzonato sia in pista che nella vita privata, nel corso della sua carriera sportiva ebbe alcuni gravissimi incidenti che non gli impedirono però di continuare a gareggiare. Il più tragico di questi gli occorse nel 1975, quando a Daytona rimediò fratture in tutto il corpo. Sulla sua Suzuki 750 esplose la ruota posteriore (stava provando un nuovo modello di pneumatico dalla carcassa radiale) durante le prove facendolo cadere paurosamente. Nel 1982 sul circuito di Silverstone si fracassò le gambe finendo con la sua Yamaha contro la moto di un pilota caduto prima. Sheene a seguito di questi infortuni dovette subire alcuni complessi interventi chirurgici che gli permisero di ricostruire gli arti inferiori a prezzo di numerose viti nelle ossa per tenerle insieme. Ottenne la sua ultima vittoria in una corsa del motomondiale nel 1981, alla guida di una Yamaha. Dopo una breve parentesi alla Honda e un fulmineo ritorno alla Suzuki, si ritirò dalle competizioni agonistiche nel 1984. Morì prematuramente per un tumore alla gola. Valentino Rossi, suo grande ammiratore, per una volta rifiutò di mettere in carena il suo numero preferito (il 46) optando per quello scelto da Sheene (il 7) quando il britannico ancora correva. Restano memorabili, oltre le sue imprese da campione, alcuni episodi avvenuti in diversi aeroporti poiché passando sotto il macchinario che controlla la presenza di metallo, per individuare pistole e coltelli, Sheene provocava sempre l'innesco della sirena di allarme e doveva spiegare ai poliziotti che in corpo aveva una notevole quantità di metallo contenuta nelle viti che i chirurghi gli avevano impiantato a causa dei suoi numerosi infortuni di gara (e per tal motivo era soprannominato "Iron Man", "Uomo d'acciaio"). La regina Elisabetta l'ha onorato del titolo di "Member of the British Empire" (MBE) per meriti sportivi.
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